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80° anniversario del Centro Aeronautico di Kubinka

Continua il nostro viaggio in Russia. Dopo il reportage sulla grande parata del Giorno della Vittoria di Mosca e dopo il reportage sul team acrobatico Perviy Polet (First Flight), è ora il momento di presentarvi le foto ed il racconto delle celebrazioni per gli 80 anni della fondazione della base aerea di Kubinka, nella regione di Mosca.

Il 12 maggio 2018 si è svolto un airshow al quale ha preso parte l’élite dell’acrobazia aerea russa. La base è attualmente sede del 237° ЦПАТ-TsPAT (Tsеntr pokaza aviatsionnoy tekhniki – Centro per l’esibizione di tecnologia aeronautica) che annovera al suo interno un gruppo di manutenzione aeromobili ed i gruppi acrobatici ‘Russkiye Vityazi’ (cavalieri russi) e ‘Strizhi’ (rondoni): si tratta di un reparto di élite la cui mission è la dimostrazione della preparazione tecnica dei piloti e della qualità dei prodotti dell’industria aeronautica russa, fornendo al contempo addestramento al combattimento aereo ed al volo in formazione per i piloti, e conservando e sviluppando le tradizioni storiche dell’aeronautica russa. Va ricordato il contributo decisivo al prestigio del Centro da parte degli specialisti: nel 1993 in occasione di un airshow in Tailandia i tecnici e meccanici riuscirono ad assemblare e mettere in funzione 4 MiG-29 degli Strizhi smontati e trasportati lì da un Antonov An-124 ’Ruslan’ in soli tre giorni.

Ma non bisogna pensare a Kubinka esclusivamente come ad un centro di pura ricerca: da qui decollavano gli aerei che difendevano i cieli russi durante la seconda guerra mondiale, e lo TsPAT ha ereditato dai vari GIAP (Reggimento da Caccia della Guardia) avvicendatisi sulla base -19°, 23°, e 176°- la tradizione di ricevere e valutare per primi i nuovi modelli di caccia entrati in servizio e le onorificenze ad essi tributate per i meriti di guerra. A sottolineare il legame con la storia resta la denominazione del Centro, intitolato al pluridecorato asso della seconda guerra mondiale Ivan Kozhedub, che proprio nel 176° GIAP prestò servizio.

Costituiti ufficialmente il 5 aprile 1991 a Kubinka su sei Sukhoi Su-27 e Su-27UB “Flanker”, dopo solo quattro mesi e mezzo si sono esibiti all’estero all’airshow di Poznan, in Polonia. Fino al 2006 il team era l’unico al mondo ad eseguire acrobazie in formazione con un modello di caccia così grande e pesante, caratterizzato da notevole inerzia ma anche da una aerodinamica raffinatissima. La livrea dei Sukhoi del team richiama i colori del tricolore russo, ed timoni di coda ostentavano la bandiera dell’aviazione russa, sostituita da un motivo tricolore dal 2017, anno nel quale team è passato ad una versione estesamente modificata del “Flanker”, il Sukhoi Su-30SM. Questa variante del celeberrimo caccia russo è esternamente distinguibile da alette canard, ugelli di scarico a geometria variabile, e due posti per l’equipaggio.

Nati il 6 maggio 1991 gli Strizhi costituiscono il secondo team acrobatico del 237°TsPAT di Kubinka, inizialmente equipaggiati con MiG-29A e MiG-29UB dipinti con una livrea geometrica bianca e blu. La loro prima esibizione estera avviene nell’ottobre 1991 ad Uppsala, in Svezia. Nel 2003 il team adotta una nuova livrea sui MiG-29S: una rondine azzurra in campo rosso sul ventre ed in campo rosso e bianco sul dorso, e due scritte in cirillico “MiG” stilizzate in azzurro sugli impennaggi. Queste ultime, che appaiono differenti su ciascun impennaggio, sono state sostituite nel 2017 da un motivo geometrico tricolore e dalla scritta ”VKS Rossii” (Forza Aerospaziale Russa). Da recentissime dichiarazioni il team acquisirà molto presto i nuovi MiG-35.

  • In volo verso Kubinka

Oltre alle pattuglie acrobatiche militari all’esibizione hanno preso parte anche Svetlana Kapanina ed il team acrobatico Perviy Polet (First Flight), composto da un Piper Pa-23-250 Atzec E, quattro Yak-52 ed uno Yak-54. Proprio grazie al team, formato da piloti civili campioni di acrobazia individuale, ho l’opportunità unica di recarmi in volo a Kubinka: mi sveglio per l’eccitazione ancora prima dell’alba il giorno dell’evento, ed i solerti meccanici del team sono già all’opera per gli ultimi ritocchi agli aerei.

Prendo posto sul Piper Atzec e rulliamo in fila indiana seguendo gli Yak ed il piccolo Extra 330 LX bianco e arancione di Svetlana Kapanina: l ’Extra si dispone in testata pista e gli Yak si dispongono perpendicolarmente all’asse in attesa del nostro allineamento per condurre il decollo in formazione dalla posizione di leader. Arriviamo a Kubinka con largo anticipo, i piloti devono infatti partecipare al briefing dell’airshow: durante l’attesa ci viene comunicato che per ragioni logistiche lo slot temporale assegnato al team è ridotto, di conseguenza il programma di volo provato fino al giorno prima deve essere riveduto e corretto, prima a tavolino, e poi simulato a terra, ogni pilota ad impersonare il suo aeroplano.

  • L’airshow

Lo show viene aperto dai 6 Sukhoi Su-30SM dei ‘Russkiye Vityazi’(Russian Knights), soltanto vedendoli rullare da vicino si ha una idea delle loro imponenti dimensioni. I sei caccia mantengono una formazione perfetta fin dal decollo, nonostante il fortissimo vento che spira sulla base, dopo aver presentato diverse figure il gruppo si separa lanciando flares ed una coppia di aerei si esibisce in degli incroci mozzafiato per il pubblico. I sei MiG-29 degli Strizhi (Swifts) decollano lasciandosi dietro delle dense scie di fumo nero, lasciando la pista libera per gli atterraggi dei Vityazi, resi ancora più spettacolari dalle aperture dei paracadute frenanti.

Anche Svetlana Kapanina li osserva con ammirazione prima di chiudere il tettuccio del suo Extra e rullare in favore del pubblico; dopo alcuni barrel rolls eseguiti in perfetta formazione a freccia e diversi passaggi in formazione i MiG-29 atterrano per lasciare spazio alla donna incoronata 39 volte campionessa mondiale di acrobazia aerea e sempre in grado di suscitare ovazioni ed espressioni di meraviglia anche nei piloti più navigati.

Lo show continua con il decollo in formazione del team Perviy Polet, che si ripresenta sulla pista in formazione con i fumi bianchi. Il loro programma, seppur ridotto per l’occasione, non presenta tempi morti: dopo lo spettacolare break della formazione lo Yak-54 rimane ad intrattenere il pubblico mentre gli Yak-52 si ricongiungono fuori dalla vista del pubblico: sull’aeroporto i fumi bianchi degli Yak-52 disegnano alcune figure classiche, come il ventaglio, le ‘hammerhead’ in formazione ed il cuore, ed altre meno convenzionali e molto spettacolari, come i barrel rolls eseguiti in sincrono sulla scia del Piper PA-23 e la ‘corona’, manovra che inizia con una rapida salita verticale alla cui sommità viene effettuata una apertura ‘a getto’ che disegna le estremità della figura, e diverse virate a 360 gradi che ne disegnano la base.

Si ritorna agli aerei militari, quattro Sukhoi Su-30SM con livrea mimetica si presentano in testata pista per il decollo, si tratta dei ‘Sokoly Rossii’ (Falconi di Russia), il secondo team al mondo a volare con il caccia bimotore Sukhoi, formato a Lipetsk nel 2006. I loro aerei non presentano nessuna colorazione particolare, ma in precedenza i MiG-29, e per un periodo i Su-27 da essi pilotati, ostentavano i colori del tricolore russo per tutta la metà anteriore dei loro velivoli, sovrapposti alla normale livrea mimetica.

Terminata la bella esibizione dei Sukhoi la scena è per il team ‘Berkuty’ (Aquile Dorate): questa pattuglia acrobatica nasceva il 10 aprile 1992 con 3 elicotteri Mil Mi-24 “Hind”, ai quali poco tempo dopo se ne aggiunsero altri 3. I sei elicotteri esibivano i colori della bandiera russa su due strisce lungo la fusoliera e sulla coda e la patch del team su un lato della fusoliera. Dopo aver impiegato diverse varianti del Mi24 il team vola attualmente con sei elicotteri Mil Mi-28 N “Havoc” con colorazione standard, ed è qualificato come combat ready. Il team dimostra la velocità e manovrabilità del Mil-28N, terminando l’esibizione con un coreografico lancio di flares. Tocca adesso a due importanti componenti aria-suolo: prima il Kamov Ka-52 ”Alligator”, poi il Sukhoi Su-25 ”Frogfoot”.

Lo show si conclude con il momento più atteso dal pubblico, l’esibizione congiunta degli ‘Strizhi’ e dei ’Vityazi’, che sorvolano l’area nella formazione di nove elementi conosciuta come il ‘diamante di Kubinka’, in ripetuti passaggi, per poi separarsi in due distinte aperture evidenziate da flares.

Si è trattato di un airshow davvero unico, sarebbe bello poter vedere i team russi in una tournée europea!

Desidero ringraziare di cuore tutto il team dei Perviy Polet, soprattutto Roman Ovchinnikov, con il quale mi congratulo per il suo recentissimo successo di Campione Mondiale di Acrobazia Aerea Avanzata, e rivolgo un ultimo saluto ad Igor Turik, pilota di eccezionali doti tecniche ed umane, recentemente scomparso in un incidente aereo, senza il quale questo articolo non avrebbe mai visto la luce.

Prossimamente l’album fotografico completo sulla nostra pagina Facebook.

  • Foto e testo: Antonio Di Trapani

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