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Software aggiornato per gli Osprey dopo l’incidente

Il 1° ottobre 2014 un MV-22 Osprey della Marina statunitense fu coinvolto in un incidente al largo del Mar Arabico.

Il Bell Boeing V-22 Osprey è un convertiplano dotato di motori basculanti, in grado di decollare/atterrare in verticale come un elicottero e di volare come un aereo ad elica convenzionale.

Alle 17 locali l’equipaggio, composto da pilota, co-pilota e due crew chief, era pronto per il decollo dalla portaerei USS Makin Island (LHD 8) per una missione nell’ambito della campagna Allied Resolve contro l’ISIS.

 

Dopo 15 secondi dall’avvio dei motori, pilota e co-pilota hanno iniziato i controlli pre-decollo. Hanno notato che il selettore dei deflettori degli scarichi era impostato su ON invece che AUTO, ma l’aereo sembrava non avere problemi e hanno assunto che si trattasse di qualche problema software.

Dopo aver concluso i controlli, l’equipaggio ha iniziato la procedura di decollo, l’Osprey dopo essersi alzato a circa 5 metri ha iniziato a scivolare verso il lato del ponte di volo. Il pilota ha richiamato l’attenzione del copilota invitandolo a dare tutta potenza “Power! Power! Power!”, quest’ultimo ha risposto confermando che i motori erano già alla massima potenza, “It’s all in!”. A questo punto, dopo aver capito che l’aereo avrebbe inesorabilmente impattato l’acqua, il pilota ha avvisato l’equipaggio di prepararsi all’impatto.

Il pilota è rimasto ai comandi dell’Osprey anche dopo aver impattato l’acqua, nel tentativo di recuperare quota per evitare di affondare; i motori erano operativi anche se avevano ingestito l’acqua salata, altamente corrosiva per vari componenti. Per alleggerire il velivolo, il pilota e co-pilota hanno iniziato a scaricare carburante in acqua, ordinando ai due crew chief di abbandonare il velivolo. I due si sono tuffati in acqua senza prima gonfiare il battellino di salvataggio, hanno faticato a restare a galla. Avevano indosso il giubetto antiproiettili e il loro equipaggiamento. Inoltre i loro vestiti hanno assorbito il carburante scaricato dall’Opsrey, appesantendoli ancor di più e rendendo il loro galleggiamento più complicato. Purtroppo uno dei due, il caporale Spears, non è riuscito ad attivare il salvagente, il sergente che era con lui ha provato a tenerlo a galla “I got you, buddy” (Ti ho preso, amico) ma al terzo tentativo lo ha perso di vista. Il suo corpo non è più stato ritrovato.

Nel frattempo pilota e co-pilota erano impegnati a mantenere a galla l’Osprey, ed a al 6° tentativo sono riusciti a fare quota e ad atterrare sulla portaerei, con il rischio che il carburante (che continuava ad essere espulso dai serbatoi) prendesse fuoco per via degli scarichi caldi.

Dall’indagine condotta è emerso che l’Osprey era decollato in modalità manutenzione (maintenance mode). In questa modalità i deflettori di scarico sono in una posizione che favorisce il raffreddamento dell’avionica, riducendo però del 20% la potenza disponibile dei motori. Gli equipaggi non erano a conoscenza di questa funzione del software.

Come spesso accade, l’incidente non è stato causato da un singolo errore, ma da una serie di eventi che hanno compromesso la sicurezza del volo. Il pilota, durante i controlli pre-decollo, aveva notato che il selettore degli scarichi era impostato su ON invece che su AUTO, ma nella fretta di completare la checklist non si è fatto troppe domande… A questa disattenzione si aggiunge quella dell’addetto che ha erroneamente attivato la modalità “maintenance” poco prima del decollo mentre era occupato ad avviare i motori. Nella fretta di abbandonare il velivolo, i due crew chief non hanno usato il battellino che avrebbe potuto salvare la vita di Spears. Inoltre il software del velivolo non prevedeva alcun tipo di allarme o di segnalazione in caso di decollo in “maintenance mode”.

A seguito di questo incidente, è stato aggiornato il software dell’ Osprey: da ora in poi, nel caso in cui dovesse decollare in “maintenance mode”, la potenza disponibile sarà del 100%.

Le spese di riparazione dell’Opsrey coinvolto nell’incidente ammontano ad 1,5 milioni di $. L’acqua salata è altamente corrosiva ed è stato necessario sostituire i motori ed altri componenti.

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