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F-35, nuovi problemi, tutti a terra. Rinviato l’esordio europeo?

Il Pentagono ha messo a terra tutta la flotta di F-35 dopo aver valutato la necessità di nuovi controlli a seguito dell’incendio occorso lo scorso 23 giugno ad un F-35 in Florida. Il motore del velivolo, appartenente al 33rd Fighter Wing della Eglin Air Force Base, si era incendiato durante le operazioni di decollo.

«Sono stati richiesti ulteriori controlli ai motori degli F-35 e la ripresa dei voli sarà decisa sulla base dell’esito dei controlli e dell’analisi delle informazioni raccolte». Queste le parole del portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby.

L’incendio è il secondo incidente “importante” registrato nelle ultime settimane. Il 13 giugno i voli di prova erano stati sospesi per una ispezione di una valvola di gestione del flusso dell’olio all’interno del motore.

Finora nessun F-35 è andato distrutto dall’inizio della produzione nel 2006. Ne sono stati prodotti più di 100. Il costo unitario oscilla tra i 100 milioni di $ e i 150, in base alla versione, ma il costo medio a esemplare è aumentato dell’81% rispetto le stime del 2010, passato da 62 milioni di dollari a 112,4.

Resta in dubbio anche la prima apparizione europea dell’F-35 programmata per il 12-13 luglio in occasione dell’evento aeronautico più importante d’Europa, il Royal International Air Tatto di Fairford, UK. Stesso discorso per l’apparizione programmata a Farnborough nella settimana successiva.

Il mancato esordio in Europa potrebbe essere la “ciliegina sulla torta” ; ormai l’F-35 fa parlare di se più per gli incidenti di percorso che per i benefici che può apportare alla Difesa dei paesi che hanno deciso di acquistarlo.

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