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A bordo di Nave Cavour per l’esercitazione Mare Aperto 2023

Si è conclusa lo scorso 6 maggio la prima delle due edizioni annuali dell’esercitazione Mare Aperto, il più importante ciclo addestrativo della Marina Militare.

Questa edizione ha visto impiegati circa 6.000 militari, mezzi e capacità della Marina Militare. Ad integrare le forze in campo, anche quest’anno, una significativa presenza multinazionale, con ben 23 nazioni – 13 NATO e 10 Partner – rappresentative di 5 continenti, che hanno partecipato con navi, aeromobili da pattugliamento marittimo, team specialistici per le contromisure mine e anche una batteria di artiglieria ad alta mobilità per la manovra anfibia (High Mobility Artillery Rocket System – HIMARS). L’esercitazione ha visto l’impiego di 41 unità navali tra navi e sommergibili, oltre ad aerei ed elicotteri dell’Aviazione Navale, reparti anfibi della Brigata Marina San Marco, incursori e subacquei del COMSUBIN, mezzi navali e aeromobili del Corpo delle Capitanerie di Porto, con l’aggiunta di mezzi e personale di Esercito, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.

A bordo delle unità della Squadra Navale erano presenti oltre 70 universitari, tra studenti e docenti accompagnatori, pienamente integrati all’interno degli staff imbarcati, in funzione del loro percorso di studi.

In continuità con le precedenti edizioni, anche in questa Mare Aperto è stata consolidata la partecipazione di operatori e assetti della Brigata “Pozzuolo del Friuli” dell’Esercito (AAV7 e Blindo Centauro) che, con la Brigata Marina San Marco, costituisce la Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare (CNPM), e la partecipazione di diversi velivoli dell’Aeronautica Militare, tra cui aerei CAEW G550, caccia Eurofighter e F-35 nonché assetti per il rifornimento in volo KC767A

L’esercitazione Mare Aperto è infatti un’articolata e complessa attività addestrativa con una connotazione multidominio e multiminaccia che vede l’impiego reale dell’intera flotta in uno scenario simulato ma allo stesso tempo impegnativo e mutevole ispirato al massimo realismo.  Tutte le unità partecipanti sono state impegnate in una fase a “forze contrapposte”, connotata da difficoltà e complessità crescenti in uno scenario di crisi internazionale che seppur simulato risulta molto “attuale”. In questo contesto, ciascuna delle parti coinvolte è stata chiamata ad assolvere le proprie missioni al fine di conseguire gli obiettivi progressivamente assegnati dalla direzione dell’esercitazione imbarcata sulla portaerei Cavour.

L’obiettivo che il Comando in Capo della Squadra Navale si pone con la Mare Aperto è proprio quello di addestrare e testare la prontezza operativa ella Squadra Navale nelle diverse forme di lotta convenzionale (Antiaerea, Antisom, Superficie e da quest’anno anche il dominio Cyber) e testare il livello di integrazione con gli assetti delle altre Forze armate del nostro Paese e delle Nazioni alleate.

“La Mare Aperto, dagli anni ’80 a oggi – ha evidenziato l’ammiraglio Aurelio De Carolis, Comandante in Capo della Squadra Navale – è diventata una riconosciuta palestra addestrativa a livello internazionale e lo dimostrano i livelli di partecipazione – in numero e capacità pregiate coinvolte – sul piano dell’interoperabilità multinazionale, dell’integrazione interforze, dei coordinamenti interistituzionali e delle collaborazioni interagenzia”

Proseguendo poi “Le intensissime settimane di attività, in cui si è sviluppata la fase esecutiva dell’esercitazione, hanno coronato l’altrettanto impegnativa fase di pianificazione, iniziata nel novembre scorso, in continuità con il termine della precedente edizione autunnale della Mare Aperto. Dal 13 aprile scorso e fino ad oggi tutti i livelli di comando della Squadra Navale, che includono staff e unità navali, hanno mostrato capacità di operare singolarmente e in sinergia come team”

E concludendo “Da quest’anno, poi, nello sfidante banco di prova addestrativo tipico della Mare Aperto, abbiamo introdotto anche lo sviluppo di una specifica attività che riguarda il dominio cyber e la sua sicurezza denominata Chironex 23‐1; a conferma dell’interesse che da sempre la Marina rivolge alle dimensioni spaziale e cibernetica a cui si è affacciata, già dagli anni ’80 del secolo scorso per la necessità di assicurare telecomunicazioni e connettività alle unità in mare”.

Altrettanto consolidato il supporto interforze di componenti dell’Esercito Italiano, integrate nella Forza da Sbarco della Marina che, insieme a reparti del Reggimento Lagunari Serenissima, hanno conseguito la Initial Operational Capability Plus della Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare (CNPM) col supporto abilitante delle capacità multidimensionali e multidisciplinari della forza navale.

L’incessante contributo che la Marina Militare fornisce per la salvaguardia della sicurezza della navigazione è continuato anche durante le attività addestrative, infatti le unità Cacciamine impegnate nella Mare Aperto hanno localizzato e provveduto a rendere inoffensivi 6 ordigni risalenti al secondo conflitto mondiale.

Le attività esercitative hanno anche compreso temi relativi alla tutela dell’ambiente marittimo e al soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali, con la collaborazione di personale della Protezione Civile per l’allestimento di un Posto Medico Avanzato presso l’isola di La Maddalena. Anche in questa edizione importante e proficua è stata la partecipazione di diverse realtà interistituzionali e interagenzia tra le quali il Centro Studi Internazionali (Ce.Si.), il Centro Studi di Geopolitica e Strategia Marittima (CESMAR), il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana e gli studenti e docenti proveniente da prestigiose Università nazionali oltreché delle associazioni di categoria rientranti nel cluster marittimo quali Confitarma e Assarmatori.

 

Durante questa prima edizione annuale della Mare Aperto abbiamo avuto l’opportunità di salire a bordo di Nave Cavour per assistere da vicino ad alcune fasi dell’esercitazione e alle operazioni di volo sul ponte della portaerei. Scopriamo insieme Nave Cavour e i velivoli del Gruppo Aerei Imbarcati

  • Nave Cavour

La Marina Militare italiana è stata una delle prime al mondo a comprendere l’importanza dell’impiego degli aeromobili sul mare e dal mare. È infatti già negli anni 50 che, prima in Europa, ha imbarcato sulle proprie unità gli elicotteri per la caccia antisommergibili. L’evoluzione di questo importante concetto operativo ha portato allo sviluppo di unità portaeromobili come il Garibaldi ed infine ad unità portaerei come il Cavour.

Nave Cavour (CVH 550, motto: IN ARDUIS SERVARE MENTEM che significa “nelle avversità mantenere l’animo imperturbato”) è una portaerei STOVL (Short Take-off and Vertical Landing, per aeromobili a decollo corto ed atterraggio verticale) della Marina Militare italiana. Essa nasce da un progetto interamente italiano ed è frutto delle capacità tecnologiche e industriali nazionali che, a partire dal taglio della prima lamiera nel 2001, hanno portato al varo dell’Unità nel 2004 e alla successiva consegna alla Forza Armata nel marzo 2008. L’Unità ha ricevuto, alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche militari e civili dello stato, la Bandiera di Combattimento il 10 giugno 2009 e dal 2011 è la Nave Ammiraglia della flotta.

La costruzione di Nave Cavour ha tenuto conto della necessità di un impiego cosidetto “dual use”. Da un lato l’Unità riveste un ruolo centrale nelle missioni di proiezione, sul mare e dal mare, nei vari contesti tanto a carattere interforze che multinazionale. La Nave infatti risponde all’interesse di disporre di uno strumento navale con elevate capacità di Comando e Controllo, da impiegare quale strumento operativo per la gestione di qualsiasi tipo di operazione necessaria per la sicurezza globale e la tutela degli interessi del Paese nel mondo. Dall’altro l’Unità è in grado di portare, con tempestività e grande autonomia logistica, un potenziale di intervento in zone in cui si sia verificato un disastro ambientale o in aree in cui si richiede un soccorso umanitario, con una spinta versatilità e flessibilità. In tale contesto si inquadrano la missione umanitaria White Crane a favore alla popolazione di Haiti a seguito del rovinoso terremoto del gennaio 2010 e la Campagna svolta con il 30° Gruppo Navale in Golfo Arabico per poi circumnavigare l’Africa. La nave è inoltre predisposta per ospitare un comando navale complesso (Maritime Component Commander – MCC).

Il 7 dicembre 2018, Nave Cavour ha attraversato il canale navigabile di Taranto per affrontare un periodo intenso di lavori di manutenzione per gli upgrade necessari ad accogliere il nuovo velivolo F-35B. Dal 28 gennaio al 30 aprile 2021, nonostante i cambiamenti imposti dalla pandemia da COVID-19, Nave Cavour ha intrapreso la Campagna Ready For Operations nelle acque dell’Oceano Atlantico davanti alle coste della Virginia (U.S.A.), finalizzata all’acquisizione delle capacità di operare con i velivoli di 5ª generazione del programma Joint Strike Fighter – F-35B. L’impianto di propulsione dell’Unità produce 88000 kW di potenza generati da quattro turbine General Electric– Avio, è il più potente apparato non nucleare realizzato al mondo negli ultimi decenni.

È la Nave sede dell’Insegna del Comandante in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) da cui dipende organicamente per il tramite della 1^ Divisione Navale con sede a Taranto: è pertanto la Nave Ammiraglia della Marina Militare e il suo Comandante prende l’appellativo di “Comandante di Bandiera”.

Nave Cavour si può considerare come 4 navi in una: è infatti in grado di assolvere totalmente i ruoli di portaerei, piattaforma logistica ed anfibia, unità sede di comando e nave ospedale

1. Portaerei

Il ruolo principale di Nave Cavour è quello di Portaerei. Il Cavour ha un ponte di volo lungo 234 metri largo 34,5 m, in una superficie totale di 6.800 m2, dotato di 6 punti di decollo ed appontaggio per aerei ed elicotteri, 2 aree di parcheggio aeromobili e due elevatori da 30 tonnellate che collegano il ponte di volo con l’hangar. La pista di decollo è lunga 180 m e larga 14 m con Ski Jump (il trampolino di decollo) con una elevazione di 12°.

2. Piattaforma Logistica e Anfibia

L’hangar di Nave Cavour, lungo 134 mt e largo 21 mt, ha una superficie di 2500 m² e può essere impiegato per ospitare fino a 12 elicotteri oppure fino a 10 AV-8B ma allo stesso tempo consente alla Nave di operare quale piattaforma logistica ed anfibia trasportando e supportando un intero contingente di forze da sbarco con le relative dotazioni di mezzi, armi e strumentazioni.

3. Unità sede di Comando e Controllo

L’Unità dispone di circa 1.200 mq di aree operative nelle quali è possibile garantire servizi di telecomunicazione, trasferimento e gestione dati, video-teleconferenza e televisivi. Dalla Portaerei Cavour è quindi possibile comandare e dirigere operazioni militari navali, aeree ed anfibie, ma anche attività di assistenza in favore della popolazione civile, garantendo dal mare ed in qualunque teatro operativo una piena opportunità di controllo dei mezzi di soccorso aerei, navali e terrestri.

4. Nave Ospedale

L’area medica di bordo è un vero e proprio ospedale galleggiante dotato delle più moderne apparecchiature. A ciò si aggiunge la possibilità di effettuare interventi ed ottenere consulenze in remoto sfruttando la rete di telemedicina rendendo di fatto l’Unità capace di poter effettuare ogni genere d’intervento o cura medica. Le capacità ospedaliere si basano su 2 sale operatorie 1 unità di terapia intensiva, 1 unità di rianimazione, 1 unità per il trattamento dei pazienti ustionati, 1 unità di diagnostica per immagini, 1 unità odontoiatrica, 1 farmacia, 1 laboratorio analisi, 1 ambulatorio per il triage e pronto soccorso, 1 ambulatorio per le visite ambulatoriali, 3 sale di degenza ordinaria e 32 posti di degenza, sviluppate su una superficie complessiva di 600 m².

La Portaerei Cavour in numeri:

• Dislocamento a pieno carico: 27000 tonnellate
• Lunghezza fuori tutto: 244 mt
• Altezza: 55 mt (distribuita su 19 ponti)
• Autonomia: 7000 miglia (alla velocità di 16 nodi)
• Velocità massima: 32 nodi (28 nodi velocità continuativa).
• Propulsione: 4 turbine a gas (120.000 cavalli ognuna) che muovono 2 eliche, con pale a geometria variabile, tra le più grandi costruite al mondo.
• Energia: 6 generatori diesel da 2,2 Megawatt più 2 generatori asse di ugual potenza che sfruttano il movimento degli assi delle eliche.
• Equipaggio: 545 unità, che può salire fino a 1200 unità con l’imbarco delle Componenti Mobili come staff complessi, equipaggi di volo, personale sanitario, personale della Brigata Marina San Marco.

 

  • AV-8B+ Harrier II e F-35B Lightning II

Durante la nostra permanenza a bordo di Nave Cavour abbiamo potuto assistere alle operazioni di volo che hanno avuto come protagonisti gli AV-8B+ Harrier II e gli F-35B Lightning II.

Già nel 2018 avevamo documentato l’attività di volo del GRUPAER (Gruppo Aerei Imbarcati) in occasione della Carrier Qualification, avevamo approfondito le dinamiche operative sul ponte di volo della Cavour, e avevamo intervistato l’allora Comandante del GRUPAER, C.F. Fabio Marzano con il quale avevamo parlato dello stato dell’arte degli AV-8B+ e  anche dell’imminente arrivo degli F-35. Per tutti i dettagli potete leggere: Reportage: Nave Cavour ed il Gruppo Aerei Imbarcati della Marina Militare

La Marina Militare, ad oggi, è l’unica Marina in tutta Europa che ha in servizio due linee di volo, l’ AV-8B+ Harrier II e l’ F-35B Lightning II. Inoltre è una delle 4 Marine europee insieme a Francia, Spagna e Regno Unito, che può disporre di una portaerei. Ad oggi, dopo la Brexit, l’Italia è invece l’unico Paese dell’Unione Europea in grado di esprimere una capacità portaerei con velivoli di 5a generazione.

Avere due linee imbarcate comporta un grande sforzo sia a livello logistico (basti pensare ad esempio alla gestione delle parti di rispetto), a livello operativo (in quanto le due linee volo non hanno le stesse modalità di impiego e tattiche operative) e a livello di gestione del personale in quanto ogni linea necessita delle proprie squadre di manutenzione e dei propri tecnici che, solo in alcuni casi, possono intervenire su entrambe le linee. Questa convivenza si rende necessaria al fine di completare il processo di validazione delle capacità del nuovo sistema d’arma di 5^ generazione.

Nelle fasi della Mare Aperto che abbiamo avuto modo di seguire, erano imbarcati su Nave Cavour 3 F-35B e 4 AV-8B+ della Marina Militare, e un F-35B dell’Aeronautica Militare integrato al pari di quello della Marina. Inoltre erano presenti le componenti ad ala rotante della Marina Militare come SH-90A, SH-101A e SH-212A.

Nave Cavour è considerata un “High Value Asset” e di conseguenza, a secondo del contesto operativo, vengono attivati degli schermi di protezione focalizzati alla minaccia che si deve contrastare. Generalmente un gruppo portaerei di cui Nave Cavour è l’elemento centrale è composto da un cacciatorpediniere che si occupa della difesa aerea, una fregata con capacita antisommergibile,  un rifornitore che aumenta l’autonomia logistica di tutto il gruppo e della portaerei, e di un sommergibile in avanscoperta. In questo contesto, la funzione principale della componente aerotattica imbarcata è quella di operare principalmente al di fuori della portata massima degli armamenti della Nave o del Dispositivo Navale che la contiene, creando così una vera e propria difesa stratificata al fine di evitare penetrazioni dall’esterno.

L’F-35B, rispetto al suo predecessore, permetterà alla componente aerotattica imbarcata di ampliare lo spettro delle missioni assegnabili, quali ad esempio SEAD (Supression of Enemy Air Defence), EW (Electronic Warfare) e ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance),  che sarà in grado di effettuare missioni complesse tipo COMAO (Composite Air Operations) e generare quindi un pacchetto di velivoli capaci di intervenire in piena autonomia anche nei contesti operativi più complessi, incrementando notevolmente il potenziale di Nave Cavour.

L’elevato contenuto tecnologico di cui dispone l’F35, come ad esempio l’integrazione tra sistemi avionici e sistemi di bordo per la gestione delle informazioni (sensor fusion) unito ad innovative capacità di comunicazione e condivisione real-time delle informazioni essenziali (capacità net-centrica),  consentirà al nuovo sistema d’arma di inserirsi perfettamente nel moderno contesto operativo e di riflesso consentirà alla Marina di proiettarsi verso un futuro di nuove capacità sul mare e dal mare che oggi il velivolo AV-8B+ svolge limitatamente ad alcuni ruoli.

La Marina Militare ha ricevuto il primo F-35B nel gennaio 2018, il programma prevede la consegna di un totale di 15 velivoli che gradualmente andranno a sostituire gli AV-8B+.

L’impiego del nuovo sistema d’arma ha rappresentato un successo di rilevanza strategica per la Marina Militare che punta a conseguire, entro il 2024, la Initial Operational Capability, momento in cui gli F35B inizieranno la regolare attività operativa. Il processo si completerà con l’acquisizione della “Final Operational Capability

 

Foto: Andrea Bellandi
Testo: Valerio De Cecco


From The Skies desidera ringraziare l’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare, in particolare il C.C. Antonio Rossi, per l’occasione concessa. Desidera altresì ringraziare il Comandante di Nave Cavour C.V. E. Vignola per l’accoglienza a bordo e il GM V. D’Andrea, oltre a tutto il personale coinvolto che ha reso questa esperienza indimenticabile.

 

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