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Emergenza tra i ghiacci canadesi

Oliver Edwards-Neil, australiano di 25 anni, e Troels Hansen, danese di 45anni, entrambi di nazionalità svedese, che dovevano portare un piccolo aereo dall’Ohio (Stati Uniti) a Göteborg in Svezia, sono stati salvati da un peschereccio nel nord del Canada dopo un atterraggio di fortuna nel pieno della notte artica sul pack ghiacciato.

Il loro Cessna Skymaster bimotore ha avuto un problema ad entrambi i propulsori (un incidente raro) domenica scorsa mentre sorvolava lo stretto di Hudson tra l’isola Baffin e il nord del Labrador.

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I due piloti, decollati da Wabush, nella provincia canadese di Terranova a Labrador, e diretti a Iqaluit, hanno mandato un segnale di soccorso e in pochi minuti hanno tentato un atterraggio di fortuna. Ma dopo essere riusciti a portare giù l’aereo, il ghiaccio si è rotto e il velivolo si è inabissato. Per caso un’ala è rimasta sul ghiaccio e i due piloti sono riusciti a salire sul lastrone alla deriva largo non più di 50 metri. Subito dopo il Cessna è affondato del tutto.

Hanno passato una notte a -20 gradi con la paura costante che la lastra, spessa solo 10 centimetri, si spaccasse o si capovolgesse. Senza contare il timore dell’arrivo di orsi bianchi. «Circa due ore dopo l’incidente abbiamo sentito un elicottero che veniva a soccorrerci», ha detto Edwards-Neil al Sydney Morning Herald da un letto dell’ospedale di Iqaluit, dove è stato portato insieme al compagno dopo il salvataggio per un principio di congelamento ai piedi. «Ma non poteva vederci per l’oscurità e noi non avevamo razzi di segnalazione». Per loro fortuna avevano tute termiche che li hanno protetti dal gelo. «Non pensavo facesse così freddo. Ho tremato e sbattuto i denti per ore, tenendoci stretti per riscaldarci e ripararci a vicenda dal vento. Siamo rimasti sempre in piedi, perché sederci sul ghiaccio avrebbe significato congelare», ha affermato il pilota australiano.

Alla fine, dopo 15 lunghe ore passate sul ghiaccio, i due sono stati salvati dal peschereccio Atlantic Enterprise mentre avevano iniziato a passare da un lastrone all’altro nel tentativo di raggiungere la terraferma che vedevano in lontananza a chilometri di distanza. La nave si trovava a 180 miglia di distanza (330 km) quando domenica pomeriggio ha captato l’Sos del Cessna. Ha abbandonato subito la pesca dei gamberetti per dirigersi alla massima velocità verso la zona in cui era avvenuto l’incidente.

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