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Reportage dell’Aviation Fair 2017 di Pardubice

Proprio a testimoniare il progresso aeronautico si fa un salto avanti di una ventina di anni rispetto al Bleriot XI, con un bellissimo De Havilland DH82 Tiger Moth in livrea RAF, che oltre ad un magistrale volo lento a bassa quota esegue anche diversi looping.

Quasi coevo del Tiger Moth è uno Stinson Reliant AT-19B: questo aereo, che aveva il compito di addestrare gli osservatori della marina inglese, è stato prodotto nel gennaio 1943 presso lo stabilimento di Wayne (Michigan), ed assegnato al 752 Observer Training Squadron della Fleet Air Arm britannica  presso la RNAS Piarco, sull’isola di Trinidad .

Il sole picchia sempre di più, dando risalto alla livrea cromata del DC-6B che i allinea sulla pista: le livree luccicanti potrebbero essere considerate un leitmotiv di questa edizione, presenti anche sul C-45, sul B-25 Red Bull, sul P-51D Mustang “Excalibur”, e su una coppia di T-6 Harvard nella livrea della South African Air Force. I piloti di questi ultimi hanno eseguito un volo in formazione con solo una settimana di allenamento.

Se tutto questo non fosse ancora abbastanza per un appassionato di warbirds ecco forse il più classico di tutti, lo Spitfire! Si tratta dello stesso esemplare TE184 visto l’anno scorso, ma che esibisce la livrea dello Spit di Otto Smik, caparbio pilota slovacco che si è distinto oltre che per l’abbattimento di numerosi nemici, per la distruzione di 3 bombe volanti V1: la sua caratteristica di rientrare alla base con le armi completamente scariche, ingaggiando in ogni circostanza bersagli di opportunità gli costò la vita durante una missione in Olanda, a soli ventidue anni.

Il display si fa più “movimentato”: i quattro XtremeAir XA42 Sbach del team “Flying Bulls” descrivono splendide traiettorie in formazione con i loro fumi, eseguendo anche dei passaggi a specchio.

Un rombante passaggio di una coppia di Aero L159 “Alca” segna l’inizio dell’apporto della Vzdušné síly armády České republiky: i due velivoli simulano attacchi alla base, chaffando in diverse occasioni. Al loro atterraggio scorgo il Mil Mi-24V “Alien” visto al Tiger meet 2016 con i rotori in movimento… la speranza del giorno prima è diventata realtà! I tubi di lancio fluo contengono fumogeni che esaltano la dimostrazione molto tecnica e professionale dell’elicottero. A differenza dell’esibizione dell’Hind dell’anno scorso in questa occasione l’equipaggio si è esibito anche in un paio di touch and go piuttosto “intensi”, si sentivano le ruote fischiare.

Infine è andato in volo un SAAB JAS-39C Gripen del 211 Tactical Squadron, l’esemplare in questione è stato uno special color nel Tigermeet 2014. Dopo una interruzione dovuta ad un incendio sull’erba vicino la pista lo show è ripreso con il Red Bull Big Group, alle cui prove avevo assistito al giorno precedente.

E’ stata la volta della rievocazione storica del fronte orientale della seconda guerra mondiale, accompagnata come di consueto da effetti pirotecnici e sonori: le colonne dell’Asse hanno subito un attacco da parte di una coppia di yak del reggimento composto da piloti francesi “Normandie-Niemen”, seguito da una ricognizione di un Polikarpov Po-2.

Malgrado la grossa differenza  tra gli Yak ed il Polikarpov Po-2 che il piccolo biplano è stato fondamentale sul fronte, impiegato nei ruoli di ricognitore ma anche di bombardiere notturno: inoltre riveste una importanza simbolica, in quanto tre Po-2 sono stati i primi aeroplani sovietici ad atterrare nella Pardubice liberata.

Ritorno al presente con l’esibizione del Breitling Jet Team, altamente simbolica in quanto effettuata da aerei costruiti in Repubblica Ceca. Il display del team civile si divide in una prima parte di volo in formazione, ed una seconda più dinamica. A chiudere questa ricchissima giornata l’esibizione  del “Bronco” e poi del CASA 1.131.

Per la domenica si preannuncia un tempo da lupi,infatti già durante il tragitto per l’aeroporto cadono le prime gocce di pioggia. Raggiungo il sito con un trenino storico gratuito per tutti i partecipanti alla manifestazione, e mi imbatto nella ricostruzione di un treno militare, chiamato “Legiotrain”: a bordo trovo moltissimi rievocatori storici apprendendo così che durante l’ultimo anno della prima guerra mondiale a fianco del Regio Esercito ha combattuto anche una brigata cecoslovacca.

Passando a fianco dei grossi shelter andando in direzione della pista ammiro gli elicotteri e gli Zlin del CLV in mostra statica,  ma rimango stupito dall’originale special color dell’L-159 del 212 Tactical Squadron. Parlando con il disponibilissimo personale dello Squadron mi dicono  che raffigura lo Spitfire del Gen. Frantisek Perina, asso della seconda guerra mondiale e patrono dello Squadron, e “scalando” lo shelter riesco a fotografarlo dall’alto, ammirando la forma dell’ala dello Spit disegnata sulle corte ali del jet.

Proseguo verso la pista e mi imbatto in uno stand di archeologi aeronautici,che mostrano orgogliosi il motore di uno Junkers Ju-88 ritrovato a circa 5 km a nord dell’aeroporto grazie alla memoria storica di anziani abitanti del posto. Dopo il passaggi dei mezzi del CLV tutti gli aeroplani rullano verso la pista per effettuare la tanto attesa Balbo, e Mustang, Spitfire e i due Yak rimangono in volo eseguendo un altro paio di passaggi in formazione.

La manifestazione prosegue come il giorno prima,con esibizione di Hind, Alca,Gripen, e Breitling Jet Team, ma come previsto il meteo peggiora significativamente! Tirando le somme sono stati tre giorni davvero intensi, Aviatickà Pout si riconferma come un evento ricco di warbirds e ospiti prestigiosi, attendiamo l’edizione 2018!

Un plauso veramente speciale merita l’organizzazione che oltre al meteo inclemente ha dovuto far fronte in tempi brevissimi a diversi forfait per cause tecniche.

Grazie a Frederic Handelmann, Jan Rudzinskyj ed Alain Bes per la loro disponibilità!

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