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Morto il pilota che sganciò l’atomica su Nagasaki

bomba_atomicaCome gran parte degli altri membri del team americano che eseguì gli attacchi a Hiroshima e Nagasaki, anche Charles Donald Albury è morto difendendo fino all’ultimo le missioni che fecero entrare il mondo nell’era atomica. Testimone del primo sgancio della bomba e co-pilota della seconda operazione a Nagasaki, Albury si è spento convinto che l’evento che chiuse la Seconda Guerra Mondiale sia stata una tragedia necessaria per evitarne altre peggiori.

Albury e’ morto a 88 anni a Orlando, in Florida, dove per decenni dopo la guerra ha lavorato come pilota e poi manager di una compagnia aerea locale. La sua scomparsa rende sempre piu’ esiguo il numero dei superstiti degli equipaggi americani protagonisti delle due missioni del 6 e 9 agosto 1945 sui cieli di Hiroshima e Nagasaki. Nel novembre 2007 era morto il colonnello Paul Tibbets, il comandante del team d’elite 509th Composite Group da cui uscirono gli uomini per le due operazioni. Albury era sull’aereo da appoggio e da rilevazione che affiancò l’ Enola Gay pilotato da Tibbets il giorno della bomba a Hiroshima, e tre giorni dopo si trovava ai comandi insieme al maggiore Charles Sweeney – morto nel 2004 – di Bockscar, come era stato soprannominato il bombardiere B-29 Superfortress che sgancio’ l’ atomica che anniento’ 40.000 persone a Nagasaki (altre 35.000 morirono per le conseguenze). Al Miami Herald, che ha dato la notizia della sua morte, Albury negli anni scorsi aveva detto di essere certo che le due missioni abbiano prevenuto un numero di vittime assai maggiore, se gli Usa fossero stati costretti a un’invasione di terra per piegare il Giappone. ‘Ognuno di noi – raccontava – deve essere pronto a combattere per la libertà. E’ qualcosa per cui vale la pena battersi’.

Albury, nel corso degli anni, diceva di aver sempre negli occhi l’immagine dell’esplosione di Hiroshima, che osservo’ dall’aereo che affiancava l’Enola Gay e che doveva rilevare le radiazioni e gli effetti della bomba. ‘Quando Tibbets la sgancio’ – aveva raccontato al Miami Herald – noi sganciammo nello stesso momento i nostri strumenti, e facemmo una manovra di allontanamento verso sinistra. Ed ecco che arrivo’ questa luce enorme, che ci abbaglio’, seguita dalla nube a fungo, una delle cose piu’ terrificanti, ma anche piu’ belle, che abbia visto nella mia vita: ogni colore dell’arcobaleno sembrava venir fuori da quella nube’

4 Commenti

    1. se clicchi sull’immagine dell’articolo, verrà visualizzata nelle dimensioni originali; in alto a sinistra appare il tuo link (www.superedo.it) e a destra il tuo logo…
      se volevo rubarti l’immagine, tagliavo i tuoi riferimenti.

      valerio

  1. Anche per te provo lo stesso disgusto, che provo per il tuo amico criminale .
    Solo menti criminali, possono essere orgogliosi per gli orrori che avete commesso. Con il vostro orgoglio, pensavate di aver fatto un’opera d’arte?
    Poveri pazzi!!!!!

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