Libri di Aviazione

Raccolta di libri che trattano argomenti aeronautici come storia dell’aviazione, trasvolate, esplorazioni, biografie di piloti, guerra aerea… e tanto altro.

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LE ESPLORAZIONI ARTICHE – 1920/1930

L'Italia al Polo Nord di Umberto Nobile

Raggiungere il Polo Nord con un dirigibile per compiere rilevamenti geografici ed esperimenti scientifici: con questi obiettivi Umberto Nobile progettà l’ ‘Italia’ e organizzò una nuova spedizione aerea polare, dopo quella effettuata con successo a bordo del ‘Norge’. L’impresa ebbe però un esito tragico: il 23 maggio 1928 l’aeronave precipitò, sette uomini persero la vita e gli ultimi superstiti furono portati in salvo solo il 12 luglio. In questo libro, Nobile stesso rievoca un’impresa che è rimasta impressa nella storia delle sfide artiche e nella memoria collettiva.

Il mio volo polare di Roald Amundsen

Tra il maggio e il giugno del 1925 Roald Amindsen, il grande esploratore del continente antartico, guidò una spedizione a bordo di due idrovolanti e giunse a un soffio dal sorvolare il Polo Nord. Un’impresa epica che vide un manipolo di uomini sfidare la natura in uno dei suoi aspetti più sorprendenti e terribili, i ghiacci eterni. Una lotta contro le intemperie, il freddo e le privazioni, ai limiti delle possibilità umane. Questo libro, corredato da fotografie, raccoglie i resoconti di quell’esperienza redatti da Amindsen e dai suoi compagni. Una cronaca fedele di fatti realmente avvenuti che ha tutto il sapore del più avvincente romanzo d’avventura.

 

I RAID E LE TRASVOLATE – 1920/1930

Un volo di 55.000 chilometri di Francesco De Pinedo

Nel 1925 Francesco De Pinedo e il motorista Ernesto Campanelli effettuarono un’impresa eccezionale per quei tempi, volarono per 370 ore su tre continenti, percorrendo con un idrovolante SIAI S.16ter, ribattezzato “Gennariello”, 55.000 chilometri da Sesto Calende a Melbourne, Tokyo e Roma. Purtroppo, dopo molte altre trasvolate, il 3 settembre 1933, mentre si apprestava a intraprendere un volo record da New York a Baghdad con un moniplano Bellanca, non riuscì a decollare a causa del sovraccarico di carburante, le ali si spezzarono a bordo pista e De Pinedo morì carbonizzato nel rogo. Questo è il racconto particolareggiato delle tante imprese di Francesco De Pinedo.

Il mio volo di Francesco De Pinedo

Pubblicato per la prima volta nel 1928, ‘Il mio volo – Attraverso l’Atlantico e le due Americhe’ è il resoconto di Francesco De Pinedo della sua traversata atlantica in aeroplano con la riproduzione autografa del proemio di Gabriele D’Annunzio. Il volume è arricchito da schizzi dell’autore, documenti fotografici e carte a colori che riproducono il tragitto effettuato durante l’intrepido viaggio. Nell’ultima parte sono descritte le caratteristiche tecniche del velivolo.

Stormi in volo sull'oceano di Italo Balbo

La prima grande crociera atlantica da Orbetello al Brasile narrata in modo avvincente e possente da chi, con tanto successo, la preparò e la diresse, Italo Balbo.

La Centuria Alata di Italo Balbo

La Centuria alata, uno dei maggiori successi editoriali degli anni Trenta, è un classico della letteratura aeronautica italiana.  Nelle sue pagine rivive la doppia traversata dell’Atlantico, che nel 1933 chiuse l’era dell’avventura ed aprì quella dei servizi aerei regolari. In pochi giorni, cento aviatori italiani volarono da Orbetello a Chicago, raddoppiando in un sol colpo il numero di quanti avevano trasvolato l’Atlantico. Poi i 24 idrovolanti rientrarono a Roma, dopo aver coperto 20.000 chilometri in circa 100 ore di volo.

Avidi di orizzonti. Le travolate di Italo Balbo e della Centuria Alata di Aeronautica Militare

Il volume celebra e rievoca la grande impresa operata nel 1933 dalla 2ª Squadra Aerea Atlantica comandata da Italo Balbo che ha portato 24 idrovolanti della Regia Aeronautica dall’idroscalo di Orbetello in America e ritorno sulla rotta Orbetello-Chicago-New York-Roma. Fu un’impresa memorabile dal profondo significato non solo aviatorio ma anche culturale e sociale.

Voli per il mondo di Arturo Ferrarin

Ferrarin, aviatore italiano (1984-1941), racconta in questo libro i suoi voli per il mondo, dal raid Roma -Tokyo al primato di distanza senza scalo da Montecelio (Roma) a Touros (Brasile). Una descrizione fedele dei fatti, con molti particolari, che consentono al lettore di immedesimarsi nei suoi fantastici viaggi.

Lotte e Vittorie sul Mare e nel Cielo di Umberto Maddalena

Maddalena ci racconta della sua vita di marinaio ed aviatore partendo dalle esperienze in guerra per proseguire poi con la narrazione dei raid e delle trasvolate compiute con altri aviatori italiani, ‘eroi in tempo di pace’, per portare il nome ed il prestigio Italiano nel mondo.

A sud del Tropico del Cancro. Esplorazioni aeroterrestri militari italiane nel Deserto Libico 1930-1939 di Roberto Chiarvetto e Michele Soffiantini

L’occupazione di Cufra del 1931 rese indispensabile la definizione dei confini meridionali della Libia con i territori controllati da Francia e Gran Bretagna. Alle prime esplorazioni seguì già nel giugno 1931 un raid aereo sul versante settentrionale del massiccio montuoso del Tibesti: un’impresa allo stesso tempo sportiva, geografica, politica e densa di rischi, che destò molto clamore sulle testate giornalistiche ma rese tesi i rapporti con la Francia.La situazione di incertezza doveva essere eliminata con una esatta interpretazione degli accordi precedenti, affermando la sovranità italiana sula frontiera meridionale e forzando il tracciato dei confini in alcuni tratti, per rintuzzare i continui sconfinamenti francesi. Per il controllo del deserto le Compagnie Sahariane, delle quali la “Cufra” era la capostipite dal 1933, vennero rese un potente strumento di esplorazione e azione aero-terrestre, conferendo loro nel 1936 una sezione avio e affidandone il comando a ufficiali piloti. Il volume contiene la fedele riproduzione delle quattro carte dell’Aeronautica della Libia realizzate al rientro della missione sul Tibesti del 1936.

Spirit of St. Louis di Charles A. Lindbergh

L’avventura di Charles Lindbergh del maggio 1927 continua ad essere guardata come uno dei momenti più avvincenti in un’epoca contemporanea prodiga di miti provvisori ma avara di figure autentiche. Lindbergh ha affidato a questo libro la testimonianza diretta ed esauriente di quell’impresa leggendaria. Aveva poco più di vent’anni ed era uno sconosciuto quando in poche settimane riuscì a farsi costruire un aereo transatlantico e a precedere tutti nel volo senza scalo New York – Parigi. Chiuso nella cabina del suo ‘Spirit of St. Luis’, intontito dal ronzio monotono del motore, lottando disperatamente contro il ghiaccio, la nebbia, e il sonno, Lindbergh rivive le emozioni, gli incidenti e i pericoli del suo mestiere di cow-boy dell’aria.

 

IL REPARTO ALTA VELOCITA’, LA COPPA SCHNEIDER, I PRIMATI AERONAUTICI ITALIANI – 1920/1930

Storia di un primato: Dalla Coppa Schneider all’impresa di Agello di Valfredo Fradeani

Fin dalla sua nascita, l”aviazione ha rappresentato un importante indicatore del progresso tecnologico raggiunto da una nazione. La Coppa Schneider, messa in palio nel 1912, era una gara di velocità riservata agli idrovolanti. La prima edizione fu organizzata nel 1913, venne sospesa durante la Grande Guerra, riprese nel 1919 e terminò nel 1931. La conquista della Coppa fu considerata talmente prestigiosa che i governi di Londra, Parigi, Roma e Washington impegnarono ingenti risorse finanziarie e tecniche. Negli anni Venti e Trenta, la Regia Aeronautica ebbe un ruolo di primo piano a livello internazionale e nel 1927 Mussolini decise di creare la Scuola Alta Velocità con sede a Desenzano del Garda, con un duplice obiettivo: realizzare, in collaborazione con le industrie nazionali, idrovolanti in grado di competere con gli altri Paesi per conquistare la Schneider, e battere il record di mondiale di velocità nella categoria idro. Il 23 ottobre 1934, sul lago di Garda, il maresciallo Francesco Agello, a bordo dell”idrocorsa Macchi Castoldi MC.72, raggiunse i 709,209 chilometri, limite che rimase imbattuto per decenni.

L'epopea del reparto alta velocità di Manlio Bendoni

Manlio Bendoni, grazie alle testimonianze raccolte, rivela e fa rivivere i fatti ancor oggi poco noti. Rivela alle ultime generazioni eventi scoloriti dal tempo e rinchiusi nel riservato silenzio che fu stile e costume, in umiltà e modestia, dei protagonisti delle prime competizioni di volo ad alta velocità nel mondo. Ripercorre le tappe che hanno reso famoso in tutto il mondo il ‘Reparto Alta Velocità’ di Desenzano, narrando le gesta e le imprese degli aviatori italiani.

Rosso Corsa. La Coppa Schneider e il Reparto Alta di Luigino Caliaro

Le gare di velocità per idrovolanti degli anni ’20 e ’30 e l’epopea del Reparto Alta Velocità di Desenzano del Garda raccontate attraverso oltre 400 immagini.

I primati aeronautici italiani di Ufficio Storico Aeronautica Militare

33 primati mondiali di velocità, 26 di quota e 10 di distanza stabiliti tra il 1927 e il 1939. I successi conseguiti resero famosa nel mondo l’Aeronautica italiana e aiutarono non poco la nascente industria nazionale, della quale l’autore evidenzia luci e ombre. Le vicende storiche e l’evoluzione tecnica degli aerei protagonisti delle più grandi vittorie a cavallo di due decenni ricchi di gloria.

 

PRIMA GUERRA MONDIALE 1914-1918

Battaglie nel cielo di Silvio Scaroni

Il generale Silvio Scaroni, dopo Francesco Baracca, è stato l’asso della caccia italiana nella prima guerra mondiale, insignito di una medaglia d’oro, due d’argento e una di bronzo. In un breve periodo di tempo, in numerosi combattimenti aerei sostenuti sul fronte del Piave, riportò trenta vittorie. Dopo la prima guerra mondiale, ricevette vari incarichi quale addetto militare a Washington, aiutante di campo del re, comandate di gruppo e di stormo di aerei. La sua carriera che lo portò in molti paesi a svolgere i compiti sempre importanti, si chiuse l’8 settembre del 1943. Questo libro non è soltanto interessante come documento storico perchè descrive le prime esperienze e le prime armi usate dai pionieri della caccia, ma è anche una testimonianza viva che ci trascina quasi per miracolo in un mondo di audacia e coraggio, dove c’era ancora posto per la suprema legge della cavalleria tra avversari.

Francesco Baracca. L'eroe dimenticato della grande guerra di Luca e Alessandro Goldoni

“Quando volo, soprattutto quando sto duellando con il nemico, la mia mente è vuota, libera, non pensa. Agisco d’istinto, rovescio l’aereo, lo faccio scivolare d’ala, lo metto in vite, lo richiamo”: protagonista senza uguali dei combattimenti aerei della Prima guerra mondiale, Francesco Baracca è stato il più importante pilota italiano del primo Novecento. Aviatore abile e coraggioso, idolo delle folle e sogno di moltissime donne, Baracca divenne presto un mito, e in questo volume Luca e Alessandro Goldoni ricostruiscono i momenti chiave di un’esistenza vissuta ai limiti: l’ingresso nell’Accademia militare e la scoperta del volo, la scelta del “cavallino rampante” – poi diventato simbolo della Ferrari – come stemma del proprio velivolo, l’incredibile serie di vittorie nei duelli aerei nella Grande Guerra, la morte in volo avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite. Tra pubblico e privato, una biografia per riscoprire la grandezza del “cavaliere dell’aria” diventato leggenda.

Io sono il Barone Rosso di Manfred von Richthofen

Probabilmente, quando nel maggio 1915 l’ufficiale di cavalleria Manfred von Richthofen scelse di salire per la prima volta su un aeroplano, lo fece per tornare in qualche modo a cavallo, stanco com’era di una guerra di posizione che aveva abbandonato nelle retrovie i nobili Ulani, frustrando la sua attitudine alla battaglie e la sua energia di cavaliere prussiano. Anche se per tutti la sua immagine è legata al leggendario Fokker triplano rosso, non fu da subito pilota di caccia, nè eroe, anzi. Al suo primo volo da solista, Richthofen distrusse l’aereo in atterraggio e quindici giorni dopo venne anche bocciato all’esame. Fu il via alla carriera del più straordinario pilota di guerra di tutti i tempi. Questo è il diario tenuto di suo pugno durante i lunghi mesi al fronte, tra racconti delle azioni di guerra e riflessioni che hanno reso famoso Richthofen con il nome di ‘Barone Rosso’.

Il barone rosso. La vita e le imprese di Manfred von Richtofen di Peter Kilduff

Il mito di Manfred von Richtofen, meglio noto come Barone Rosso, è sempre vivo a quasi un secolo di distanza dalle leggendarie imprese compiute durante la Grande Guerra. In questo volume l’autore ricostruisce, sulla base di numerosi documenti dell’esercito tedesco, lettere e scritti del barone stesso, la vita pubblica e privata dell’asso dell’aviazione tedesca. Kilduff ci offre così la biografia del famoso personaggio, dimostrando accuratamente come tutta la storia del combattimento aereo in occidente, fino ai giorni nostri, sia stata profondamente influenzata dalle strategie messe a punto dal mitico barone.

Il dominio dell'aria di Giulio Douhet

Giulio Douhet (1869 – 1930) è stato un generale italiano, teorico della guerra aerea, contemporaneo degli altri sostenitori del bombardamento strategico Billy Mitchell e sir Hugh Trenchard. Nel 1921 pubblicò il trattato Il dominio dell’aria che ebbe una grande influenza sui contemporanei ed ancora oggi è oggetto di studi di ambito aeronautico-militare.

Vittoria tra le nuvole di V. M. Yeates

Combattimenti, solitudine, fatica, paura, cameratismo, donne: tutto viene raccontato in questo classico sulla guerra aerea combattuta nel 1914-1918, basato sulle esperienze del suo autore, uno dei più valorosi piloti del Royal Flying Corps. Lo stile scorrevole, antiretorico e il suo realismo ne hanno fatto uno dei più appassionanti racconti della vita sul fronte occidentale: i rapporti con i francesi, le chiacchiere tra ufficiali, il reperimento dei medicinali, il suono del grammofono, gli sforzi dei comandanti affinché il narratore diventasse un pilota più aggressivo, la frustrazione di non riuscire ad affrontare gli avversari più agguerriti… L’autore è profondamente onesto nel raccontare lo stress crescente e lo sfinimento dei suoi amici, morti uno dopo l’altro, la sua battaglia per arrivare vivo fino alla fine e la disillusione nei confronti della guerra e dei suoi superiori. Yeates scrisse questo suo unico romanzo, che pubblicò pochi mesi prima di morire di tubercolosi, con la speranza di poter ottenere i soldi necessari per curarsi e poter provvedere alla sua famiglia. Messo poco dopo fuori commercio, durante la Seconda guerra mondiale divenne un libro di culto per i piloti inglesi, ma vendette solo un migliaio di copie e non fu ristampato prima del 1961, ottenendo finalmente il successo internazionale.

Gli assi italiani della Grande Guerra di Paolo Varriale

Anni di ricerca in archivi pubblici e privati hanno recato nuovi contributi alla conoscenza di celebri piloti italiani come Baracca, Ruffo di Calabria e Piccio, dando altresì risalto alle imprese degli altri 42 aviatori – fra i quali Riva, Sabelli e Nardini – che divennero assi del volo nel corso della Prima guerra mondiale. L’accurato riscontro delle fonti italiane, britanniche e francesi con i documenti tedeschi e austro-ungarici è la base per la dettagliata ricostruzione dei combattimenti aerei sul fronte italiano trattati nel volume, dove quasi tutte le vittorie rivendicate dai piloti trovano una corrispondenza nelle perdite avversarie. Grazie alle famiglie dei protagonisti di questo libro, l’autore ha avuto la possibilità di utilizzare, immagini, lettere e diari, finora inediti, che hanno permesso di chiarire avvenimenti fino a oggi oscuri, e portato alla luce una grande quantità di insegne personali o di reparto in precedenza non note

Ali sulle trincee di Basilio Di Martino

Durante la Grande Guerra le tre specialità dell’aviazione, caccia, bombardamento e ricognizione, vissero una stagione di grande espansione. Il volume ripercorre le vicende delle Squadriglie di artiglieria e di Corpo d’Armata che operarono dal 1915 fino al primo dopoguerra.

Francesco Baracca 1918-2008 di Paolo Varriale

Contrariamente a quanto accaduto ad altri meritevoli protagonisti della Grande Guerra, il nome di Francesco Baracca, ad oltre cento anni dalla sua morte, è ancora ben noto anche al di fuori della semplice cerchia dei cultori di storia aeronautica. Tale duraturo interesse è testimoniato dal numero di opere dedicate al maggiore, Asso della Caccia italiana, pubblicate a partire dal 1919. Il volume trae origine da una serie di pannelli esposti nel Museo Francesco Baracca di Lugo ed intende porsi quale complemento ai diversi testi ancora disponibili, evidenziando in maniera succinta alcuni temi e momenti della vita dell’Asso ed illustrandoli con una piccola selezione di immagini.

Gli artigli delle Aquile di F. Cappellano - B. Di Martino - B. Marcuzzo

Nel primo conflitto mondiale, l’aereo assume la connotazione di “arma aerea”, grazie al potenziamento di velivoli e di armi specificatamente aeronautiche che via via sostituivano l’armamento terrestre. Sulla base di una ricca documentazione archivistica, il volume ripercorre le tappe dell’evoluzione delle armi a bordo degli aerei della Grande Guerra.

 

SECONDA GUERRA MONDIALE

Gli avventurieri dell'aria di Martin Caidin

Sporchi, barbuti, malinconici, spesso obbligati a costruire nuovi aeroplani con le proprie mani, usando pezzi tolti alle carcasse degli apparecchi, amici o nemici, abbattuti o incendiati dagli avversari: ecco gli avventurieri dell’aria, gente di tutti i ceti e dalle origini diverse, accomunati soltanto dal fegato sano e dal motto: “O la va o la spacca”. Ma chi gielo faceva fare? Costoro, risponde giustamente Caidin, nei disperati duelli aerei condotti nei cieli della Spagna e della Cina dal 1930 al 1940, guadagnavano tempo per la loro patria, l’America, ancora indecisa fra le discussioni sugli ideali della democrazina e la loro difesa. Ancora giustamente, Caidin afferma che tali lotte servirono a mutare le regole fino allora seguite nella guerra aerea. A loro modo, ad esempio, le squadriglie mandate da Mussolini a combattere per Franco insegnarono all’America che con poco si può fare molto. E così, mentre in soccorso della Cina contro il Giappone accorrevano, oltre agli americani, anche i russi e qualche italiano, i piloti del Mikado sperimentavano nuove tattiche mettendo a punto quell’apparecchio che, in seguito, doveva diventare sinonimo di precisione micidiale con il nome di Zero. Come tutti sanno, Caidin è ormai uno dei più documentati oltre che seri scrittore d’aviazione, e in questo libro attinge a fonti ancora ignote per tracciare una delle storie più vive e drammatiche, grondante di sangue e di violenza, dove si incontrano personaggi illustri e meschini di tutte le nazionalità e che, coscienti o no, si preparavano a diventare i futuri protagonisti del secondo conflitto mondiale. Oltre alle testimoinianze sulla guerra civile spagnole o su quella cino-giapponese, in cui affiorano i fegatacci delle famose “Tigri Volanti”, Caidin ricostruisce, colmando le lacune ancora esistenti, l’attacco a Pearl Harbor e le successive vicende fino alla battaglia di Midway del 1942, quando la sorte, fino allora favorevole ai nipponici, mutò per sempre.

Il cielo è un inferno La più feroce battaglia aerea della seconda guerra mondiale di Martin Caidin


Missione compiuta di John Steinbeck

“Con il coinvolgimento dell’America nel conflitto mondiale contro il nazi-fascismo, Steinbeck era desideroso di fare la sua parte nello sforzo bellico, scrivendo un libro su come l’U.S. Army Air Force recluta e forma la squadra di un bombardiere. In generale, la guerra non era il terreno letterario di Steinbeck. D’altro canto, la sua sensibilità letteraria sembrava preferire gruppi o ritratti collettivi di diversi personaggi, in perfetta coincidenza con la strategia dell’Army Air Force: quella di unire gli uomini di una larga fetta d’America e di insegnare loro a lavorare insieme per uno scopo comune, come squadra di un bombardiere. Steinbeck scrive: ‘L’intento di questo libro è quello di spiegare in maniera semplice la natura e la missione di un equipaggio di bombardiere e la tecnica e l’addestramento di ogni suo membro. L’equipaggio di bombardiere avrà una parte importante nel difendere questo paese e nel combattere i suoi nemici. È la più grande squadra del mondo.’ Steinbeck usò il suo grande talento per convincere molti altri americani a diventare parte di questa squadra, anche se ignorava le conseguenze future della campagna di bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale. Fosse o no uno scrittore di guerra, alla fine Steinbeck era un patriota americano che usava il proprio grande talento per aiutare il suo paese a combattere una guerra che minacciava le democrazie di tutto il mondo.”

 

SECONDA GUERRA MONDIALE – Scenario: PACIFICO – 1939-1945

Samurai! di Saburo Sakai, con Martin Caidin e Fred Saito

Con il suo “record” di 64 abbattimenti ufficiali, Saburo Sakai è considerato uno degli assi dell’aviazione da caccia moderna. Sottoufficiale dell’aviazione della Marina, a bordo del suo leggendario Zero, uno degli apparecchi più micidiali che abbiano mai solcato i cieli, compì una serie di straordinarie imprese per eroismo, talento di volo, intelligenza tattica, ma anche per generosità e altruismo. La sua storia trasporta i lettori nel suo ambiente familiare e negli anni del durissimo addestramento, per condurli poi nei cieli della Manciuria, dove Sakai combatté dal 1938 al 1941 contro i cinesi, e sul Pacifico, dove l'”ultimo dei Samurai” duellò fino al 1945 con i piloti americani, diventando una leggenda vivente e sopravvivendo al suo destino.

Vento divino di Inoguci, Nakajima E Pineau

L’offensiva aerea e suicida del Giappone, unica negli annali di guerra, fu lanciata per disperazione.Per la prima volta uomini furono comandati di andare in battaglia con un solo e preciso obiettivo: la morte. Costoro non avevano nemmeno quel misero conforto, quella lieve speranza che persino chi viene scagliato nella battaglia più sanguinosa può conservare, pensando: «Non toccherà a me, me la caverò ». Che i piloti di questo Impero ormai sconfitto rispondessero con patriottica devozione è attestato da migliaia di nomi iscritti nel marmo dell’ossario di Yasukuni. Questo libro spiega non soltanto quali risultati strategici ottenesse il concetto dell’operazione Kamikaze, ma quali fossero le complicazioni morali dei piloti che avevano ricevuto l’ordine di morire. Due degli autori, Inoguci e Nakajima, sono stati tra i protagonisti e, diciamo cosi, gli ideatori dell’operazione Kamikaze: il primo come teorico delle operazioni suicide, il secondo come istruttore dei piloti. Il comandante Roger Pineau, esperto del Giappone, è il terzo autore e traduttore di Vento Divino.

L'asso delle Tigri Volanti di Gregory 'Pappy' Boyington

Ben pochi piloti della seconda guerra mondiale possono vantare una carriera così varia e strepitosa e contraddittoria come Gregory Boyington detto Pappy. E ben pochi protagonisti di quel conflitto, fra i tanti che si sono lasciati tentare dal raccontare le proprie esperienze, sono riusciti a trasmetterci il senso del combattimento aereo e della guerra in generale. Sono due elementi che hanno fatto il successo dell”Asso della bottiglia’ (tale il titolo originale) in un’ottica bellicista e che – per la profonda e sofferta verità che trasuda dalle pagine, mista a ironia e ad autocritica – possono oggi conservargli il grande favore del pubblico in una prospettiva ne nostalgica ne guerriera. Il colonnello Boyington, del corpo dei marines, la guerra l’ha conosciuta bene, ne ha fatto quasi un caso personale: volontario (o meglio mercenario) con le Tigri Volanti nella Cina di Ciang impegnata nel 1941 contro i giapponesi, rientrato nei ranghi ufficiale dopo Peral Harbor, protagonista del conflitto in Birmania (il famoso obiettivo Bruma), capo dell’audace quanto squinternato squadrone delle Pecore Nere, prigioniero in un campo nipponico, eroe decorato ma subito dimenticato e lasciato preda delle sue folli esuberanze alcoliche, egli pur nella straordinarietà delle sue avventure, non perde mai di vista il senso delle proporzioni, non nutre particolari odii o rancori, vive un’esistenza piena e complessa in lotta più contro il proprio temperamento che contro gli avversari impostigli dal caso.

I falchi del Pacifico di John Vader

Operando nei cieli del gelido artico, sul territorio deserto, fra le torrenziali piogge tropicali sulle paludi nebbiose, i P-40 compirono missioni leggendarie. Pilotati da uomini di indescrivibile coraggio, essi si scontrarono con i superiori Zero, Messerschmitt e Focke Wulf e furono di vitale importanza per l’appoggio alle truppe terrestri.

 

SECONDA GUERRA MONDIALE – Scenario: ITALIA e AFRICA – 1939-1945

Gli assi italiani della Regia Aeronautica di Giovanni Massimello

Basterebbe il nome di Francesco Baracca per comprendere il grande valore simbolico i un asso della caccia. Al celebre pilota di Lugo di Romagna sono state intitolate vie, piazze e viali in quasi tutte le città e i borghi d’Italia. Lo stesso non è avvenuto per gli assi italiani della Seconda guerra mondiale. L’alone negativo che sempre circonda il ricordo di una guerra persa ha certamente contribuito a disperderne il ricordo. Questo libro ci aiuta a conoscerli meglio. E ne vale sicuramente la pena perché si tratta di giovani uomini coraggiosi che si sono meritati il nostro rispetto e la nostra ammirazione. Si tratta di un numeroso gruppo, molto eterogeneo, che va da un principe romano a un operaio piemontese, dall’erede di una facoltosa famiglia di industriali a un promettente campione sportivo, da un noto alpinista trentino a un ingegnere salernitano. Ufficiali e sottufficiali giustamente mescolati insieme, provenienti da tutti gli angoli del nostro paese. Quello che accomunava tutti era la travolgente passione per il volo e il profondo e sincero amore per la propria terra.

Frecce, saette, folgori e veltri. Storia critica dei Caccia italiani della seconda guerra mondiale di Giulio Cesare Valdonio

La pubblicistica sugli aeroplani della seconda guerra mondiale è abbondantissima e copre tutti gli aspetti di interesse storiografico: dalla descrizione dei velivoli all’attività operativa, alle varie livree di mimetizzazione, per arrivare anche alla storia di singoli velivoli. Si tratta in molti casi di opere eccellenti, ben documentate e frutto di ricerche approfondite, ma, salvo poche eccezioni, esse soffrono del fatto che i loro autori, appassionati storici e ricercatori, non sempre si sono dimostrati tecnicamente preparati, cadendo vittima di errate interpretazioni, di valutazioni non corrette o di resoconti da fonti non affidabili. Sono nati così numerosi casi di miti senza fondamento, di resoconti esageratamente agiografici, di descrizioni tecniche superficiali e di episodi più o meno gonfiati, che sono nel tempo diventati realtà incancellabili e fonte di valutazioni errate ormai irrimediabilmente radicate. Ci si è quindi proposto l’obiettivo di valutare, con approfondimento tecnicamente corretto e con ricerche storiche di prima mano, l’effettiva situazione della Regia Aeronautica, analizzando in dettaglio la genesi di ogni progetto, i requisiti militari che lo ispirarono, le sue effettive qualità ed i suoi difetti, per arrivare ad un confronto qualitativo e quantitativo il più possibile completo ed esauriente con quanto succedeva negli altri Paesi. Questo ha consentito di sfatare molte leggende e di spiegare le ragioni di molte delusioni e manchevolezze, evidenziando anche però alcuni punti di merito spesso oggi ignorati. Si è anche tenuto conto del fatto che il conflitto mondiale fu in realtà un conflitto fra titani, al confronto dei quali il nostro Paese aveva proporzioni minuscole, e si è cercato di visualizzare in un’appendice le effettive dimensioni dei Paesi in lizza, evidenziando la posizione assolutamente minoritaria dell’Italia nel contesto mondiale dell’epoca

Il Savoia Marchetti S.M. 79 nel Secondo Conflitto Mondiale di Cesare Gori

Volume dedicato alla lunga vita operativa e alle imprese del Savoia Marchetti S.M. 79 in tempo di pace e in guerra. In quest’opera, l’autore traccia una panoramica dell’impiego dell’S.M. 79 sui fronti di Francia, Malta, Africa Settentrionale, Africa Orientale e Balcani.

I falchi del deserto di Sergio Flaccomio

Per la prima volta in questo libro virile un pilota italiano rende giustizia al valore di chi combattè negli azzurri cieli d’Africa. Dalle azioni di bombardamento in picchiata su Tobruk e su Bir Hacheim, dai combattimenti aerei su Marsa MAtruh, dall’avanzata fino ad Habar Nimeir fino alle logoranti azioni di Alamein, alle azioni nell’interno del deserto, alla ritirata in Algeria, i ricordi di questo pilota d’assalto italiano toccano tutti i luoghi gloriosa dell’ultima campagna in Africa Settentrionale. L’autore, Sergio Flaccomio, ebbe l’onore di portare in combattimento la 389a squadriglia del 50° Stormo Assalto su CR42, apparecchi da caccia con due bombe alari da cinquanta chilogrammi, e armati di due mitragliatrici 12/7. Le azioni culminavano sempre in picchiate sull’obiettivo da bassa quota per sganciare l’esplosivo o per effettuare il mitragliamento a volo radente. Gli apparecchi si trovavano spesso attaccati dalla caccia nemica composta di Spitfire, Hurricane, Curtis P.40, notevolmente superiori per velocità, per armamento e quasi sempre per numero. Ma i nostri se la cavavano con evoluzioni acrobatiche sfruttando la maggiore maneggevolezza degli apparecchi che permetteva di contrattaccare spesso con successo. I falchi del deserto, che con rara efficacia fonde la preziosa documentazione con un piglio narrativo sorprendente, è il libro di un soldato coraggioso ma anche umano.

Gheregheghez ghez ghez di Sergio Flaccomio

Con lo scopo di ricordare il valore di aviatori che combatterono, furono abbattuti, talvolta morirono, per dimostrare che le ali italiane sapevano combattere e cadere, ma sempre con coraggio, questo libro riporta parole ed episodi delle “ali dei vinti”, cui difettarono non le capacità tecniche ma i mezzi finanziari adeguati. Il racconto avvincente e diretto è completato da molte fotografie originali in bianco e nero e da alcune tavole a colori con i profili e le differenti mimetizzazioni dei velivoli.

Storia di 10.000 aeroplani di Pagliano Franco

L’Italia entrò in guerra con 3.750 aerei e dal 10 giugno 1940 alla metà del 1943 ne costruì 7.844. La storia dell’Aeronautica Italiana nel secondo conflitto mondiale è dunque la storia di 10.000 aeroplani, o poco più. In tre anni, in Italia furono costruiti i velivoli che gli Stati Uniti realizzarono in un mese. Basta questo a sottolineare il valore e lo spirito degli uomini e a confutare ogni facile critica. Il libro esamina l’attività dei reparti sui vari fronti e nelle diverse operazioni. L’autore, ufficiale pilota, mette in evidenza i problemi tecnici e organizzativi che incontrò l’Arma aerea, costretta a combattere per sé e per le altre due forze armate senza averne i mezzi, e fa conoscere molti episodi di cui si è discusso e si discuterà.

Aviatiori italiani di Franco Pagliano

L’aeronautica militare italiana partecipò alle operazioni belliche della Seconda guerra mondiale con mezzi in gran parte inadeguati per quantità e caratteristiche tecniche rispetto agli altri belligeranti. L’impegno, il coraggio, lo spirito di sacrificio dimostrato da piloti e specialisti fu invece sempre di grande livello ed ebbe spesso il riconoscimento degli alleati e degli avversari. In questo libro sono descritte le storie di soldati che fecero tutti lealmente il loro dovere in un difficile conflitto, diventato ancor più complicato dopo l’armistizio quando molti di loro decisero di continuare a combattere su fronti opposti, al Nord con i tedeschi o al Sud con gli anglo-americani. Erano ufficiali e sottufficiali appartenenti ai reparti da caccia come Bordoni-Bisleri, Gorrini, Visconti, Visintini; all’assalto come Cenni e Parodi; agli aerosiluranti come Buscaglia, Erasi, Faggioni, Graziani; ai trasporti come Peroli e Setti. Uomini noti e meno noti, in gran parte morti in azione sui vari fronti. Pagliano ha conosciuto quasi tutti i protagonisti degli episodi narrati, talvolta riuscendo ad essere anche testimone diretto, come nel caso della morte di Italo Balbo a Tobruk il 28 giugno 1940, abbattuto per errore dalla contraerea “amica”. Questo libro rappresenta una significativa testimonianza del valore italiano nei cieli di guerra.

Il Gruppo Buscaglia: Aerosiluranti italiani nella Seconda guerra mondiale di Martino Aichner E Giorgio Evangelisti

L’autore, ufficiale pilota di completamento e aiutante maggiore dell’asso Carlo Emanuele Buscaglia, il 15 giugno 1942, al comando di un trimotore S 79, silurò nel canale di Sicilia il cacciatorpediniere inglese Bedouin da 1.870 tonnellate, già danneggiato dal tiro di nostre unità navali ma ancora in grado di manovrare e di difendersi, tanto che riuscì ad abbatterlo con le armi contraeree prima di affondare. Il merito principale dell’affondamento fu attribuito alla Marina per oltre quarant’anni, ma successive ricerche e la testimonianza determinante del comandante in seconda dell’unità inglese, Sherard Manners, valsero ad Aichner la commutazione della medaglia d’argento in medaglia d’oro al valor militare. Questo libro rappresenta una testimonianza diretta ed efficace del coraggio e del valore dei piloti italiani del celebre Gruppo Buscaglia.

Un pilota racconta di Giacomo Metellini

«Non mi accorsi di nulla; avvertii solo un colpo secco, sul lato sinistro del tettuccio. Voltandomi, vidi il foro di un proiettile sul vetro, all’altezza della mia testa… Avevo evitato la morte solo di qualche centimetro! Un pilota da caccia inglese disse che si può essere bravi quanto si vuole, ma se non si è fortunati, prima o poi si sarà colpiti o uccisi.» Giacomo Metellini ha pilotato aerei che hanno fatto la storia della nostra aviazione: dai fragili biplani di legno e tela ai potenti aviogetti da caccia. Quarant’anni vissuti da protagonista nel periodo che va dallo sviluppo, affermazione e declino della Regia Aeronautica fino alla rinascita, nel dopoguerra, sotto il nome di Aeronautica Militare.Storie di pace e di guerra, aneddoti, riflessioni e sentimenti di un uomo, prima di tutto, che accomunano generazioni di piloti di ogni età che amano il volo e la sua poesia.

I soliti quattro gatti di Giulio Lazzati

I soliti quattro gatti: così a ragione si autodefinirono gli aviatori italiani che, sbattuti da un fronte all’altro, su velivoli superati o disponibili in numero del tutto inadeguato, diedero prova altissima nel corso della seconda guerra mondiale del proprio coraggio e della propria abilità. Tale autodefinizione divenne tanto popolare tra i piloti che le figure di quattro gatti furono dipinte nel distintivo del 132° Gruppo dello Stormo ‘Baltimora’ costituito nell’Italia del Sud dopo l’8 settembre. Il sacrificio dell’aeronautica italiana tra il ’40 e il ’45 rimane tuttora una pagina in gran parte sconosciuta al pubblico sia italiano sia di quei Paesi che furono coinvolti nelle vicende belliche, quasi che il rendere omaggio all’eroismo di combattenti di rango equivalga ad un atto di eccessiva cavalleria verso quei poveracci di italiani. Restituire alla verità storica quanto la nostra aviazione è riuscita a compiere in quegli anni, pur in condizioni terribilmente svantaggiose, e togliere dall’oblio gli episodi gloriosi dei protagonisti di tante durissime battaglie è stato il duplice intento dell’autore, che ha riversato tutta la sua passione e tutta la sua competenza di specialista di cose aeronautiche in questo libro nato dalla sentita , sofferta esigenza di rendere innanzitutto giustizia.

Ali d'Africa di Michele Palermo e Ludovico Slongo

Nel novembre 1941, il 1° Stormo Caccia Terrestre, reparto d’élite della Regia Aeronautica, appena riequipaggiato con il Macchi C.202, venne inviato in Africa Settentrionale. Grazie al nuovo purosangue dell’ing. Castoldi, un reparto da caccia italiano era nuovamente in grado di battersi alla pari contro le omologhe unità del Commonwealth. Operando ininterrottamente nel periodo di sette mesi compreso tra l’offensiva Crusader e la controffensiva dell’Asse nell’estate del 1942, lo Stormo si impose come il reparto di punta della caccia italiana in Africa, condividendo il ruolo di superiorità aerea con le unità della Luftwaffe dotate di Messerschmitt Bf 109F. Questo saggio ripercorre i combattimenti aerei che videro protagonista lo Stormo dell’Arciere in quella campagna e vuole essere un omaggio alla memoria degli uomini che ne fecero parte.

Volo solo di Francesca Agostino

Volo solo è il racconto di un aviatore militare italiano, testimone della Seconda guerra mondiale. Carlo Paolucci, nato nel 1922, ripercorre in un’emozionante narrazione il suo passato, dalla sua infanzia e prima giovinezza, trascorsa nell’antico Ghetto ebraico di Roma, all’incontro con il mondo dell’aviazione. O meglio, con il suo mondo. E poi: la cattura e la prigionia in Germania, il drammatico ricordo dei bombardamenti aerei, il degrado morale umano… ma nonostante la pusillanimità e la perfidia che predominano in tempi di guerra, emerge un barlume di speranza: il sentimento della fratellanza, che sopravvive, resiste e trapela dai gesti delle persone incontrate lungo il percorso, dal soldato tedesco che, senza esitazione, fornisce indicazioni ai prigionieri in fuga su dove trovare ristoro; al custode del cimitero, che offre loro un pezzetto di pane che – come narra Carlo – “non c’aveva neanche lui”.

I falchi di Mussolini di Marco Mattioli

I reparti da caccia dell’aeronautica nazionale repubblicana 1943-1945

Ali infrante. Storie dimenticate della Regia Aeronautica di Orazio Ferrara

Ci fu un tempo, ormai lontano, in cui in una certa Italia dell’ultimo dopoguerra parlare o scrivere delle vicende di uomini in divisa, che avevano combattuto con onore, spesso a prezzo della vita, per la patria, era oltremodo difficile e scomodo nel migliore dei casi, nel peggiore ciò era considerato una provocazione. Eppure a quegli uomini settant’anni fa fu data loro una consegna, giusta o sbagliata, combattere per l’Italia. A quest’ultima consegna non vennero mai meno, anche a costo delle loro giovani vite. Per questo essi sono degni di memoria. Ogni comunità nazionale, nella sua interezza, dovrebbe essere fiera di annoverarli quali figli, in quanto uomini che trascendono la stessa trincea in cui si battono, e che pertanto diventano un esempio di lealtà, di dedizione e di coraggio, valido per tutti in ogni tempo. Dunque una comunità umana merita questo nome, quando ricorda con orgoglio i suoi figli migliori, anche se questi emergono da pagine buie e drammatiche, che l’inconscio vorrebbe rimuovere, come quelle della seconda guerra mondiale.

Gli assi italiani della seconda guerra mondiale di Giovanni Massimello e Giorgio Apostolo

Quando, il 10 giugno 1940, l’Italia entrò in guerra a fanco della Germania, la Regia Aeronautica godeva di un’alta reputazione in patria e all’estero, ma la dura realtà bellica non avrebbe tardato a evidenziare che l’equipaggiamento delle unità di prima linea non era all’altezza della fama acquisita. Ciononostante, oltre 100 piloti italiani guadagnarono lo stato di “asso” per aver ottenuto almeno cinque vittorie individuali, grazie alla determinazione con la quale si misurarono, sia pure in condizioni di inferiorità, con il nemico. Per la maggior parte, i loro successi furono conseguiti nei cieli dell’Africa settentrionale, durante le alterne avanzate e ritirate delle forze terrestri, ma anche nelle aspre battaglie aeree su Malta, fno alla disperata difesa del territorio nazionale prima dell’armistizio dell’8 settembre 1943. Gli aerei che utilizzarono in combattimento furono dapprima i biplani Fiat CR.42, poi i monoplani Fiat G.50 e Macchi C.200, e infne i Macchi C.202 e 205V, macchine fnalmente all’altezza di quelle degli avversari. Questi ultimi riconobbero unanimemente le capacità di volo acrobatico dei piloti italiani, spesso condizionati dalla limitata potenza dei loro motori.

I disperati. La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale di Gianni Rocca

Questo libro racconta l’avventura dell’Aeronautica italiana, dai primati sportivi degli anni Venti fino alla catastrofe del secondo conflitto mondiale. Basandosi sull’analisi minuziosa dei dati, ricostruendo le operazioni di guerra e combinando la storia militare con quella politica e sociale, Rocca mostra l’inadeguatezza della macchina bellica che si nascondeva dietro la propaganda trionfalistica del regime. Nell’abissale distanza tecnologica e strategica che separava le forze aeree italiane da quelle degli altri Paesi europei, l’unica risorsa era il coraggio dei piloti, i “disperati” a cui l’autore rende un sincero omaggio. Un libro scritto con rigore e passione, un documento prezioso per conoscere una parte fondamentale della nostra storia recente.

L'uomo che volò a Tokyo di Publio Magini

Nell’estate del 1942 un trimotore italiano S.75 vola da Roma a Tokyo e ritorno per 25.000 chilometri, in gran parte su territorio nemico. Ma l’impresa è segreta, se ne sa poco e non resta nella memoria collettiva. Non si sa – per esempio – che soltanto l’aereo italiano riesce là dove tedeschi e giapponesi falliscono. Non si sa che la rotta e l’avvicinamento al campo sono dettati dal nuovo sestante aeronautico e da due orologi speciali. Per questo la testimonianza del navigatore che li progettò costituisce un documento di notevole interesse storico e tecnico. Publio Magini vive poi un periodo intenso, nell’occhio del ciclone: a Feltre per l’ultimo incontro tra Mussolini e Hitler, a Pescara con il re il 9 settembre 1943, a Malta per il primo incontro tra Badoglio ed Eisenhower. In tre mesi convulsi – quale aiutante di volo del capo del governo – Magini è “l’acuto testimone del subitaneo collasso dell’intera catena di comando”. Tornata la pace e passato all’aviazione civile come consulente della Boeing, sarà più tardi il promotore dei primi accordi di collaborazione industriale con la Finmeccanica-Aeritalia. Recensione completa su www.fromtheskies.it/luomo-volo-tokyo-publio-magini

Tobruk 1940. Dubbi e verità sulla fine di Italo Balbo di Folco Quilici

Il 28 giugno 1940 il trimotore S.79 su cui volava Italo Balbo con altre otto persone venne abbattuto dalla contraerea italiana nel cielo di Tobruk, in Libia. Benché ufficialmente archiviato come deplorevole errore, sin dal primo momento, su quell'”incidente” circolò il sospetto di un complotto suggerito da Mussolini per colpire il Maresciallo dell’Aria e gli uomini a lui vicini, avversi a una guerra a fianco della Germania nazista. A bordo di quell’aereo era anche Nello Quilici, giornalista e storico chiamato in Libia per redigere il diario di una guerra impossibile, e padre di Folco Quilici, che in queste pagine ripercorre la vicenda che ha segnato la sua vita

Prototipi e progetti della Regia Aeronautica di Daniele Lembo


Italo Balbo di Claudio G. Segrè

Il 28 giugno 1940, l’aereo di Italo Balbo veniva abbattuto per errore dalla contraerea italiana nei cieli di Tobruk. Finiva così, con un pastrocchio tragicomico all’italiana, la vita di uno dei personaggi più popolari e influenti del regime. Personaggio spavaldo e violento, avventuroso e carismatico, Balbo riflette nella sua vita molti degli aspetti che hanno caratterizzato l’Italia fascista. Con il supporto di un’ampia documentazione Segrè ricostruisce la vita pubblica e privata di Balbo in una narrazione avvincente che in pari tempo getta luce sulle dinamiche interne del potere fascista.

Le battaglie aeree in Africa settentrionale di Palermo

L’autore rivisita gli scontri aerei in Africa settentrionale dal 1943 al 1945. In quel periodo si svolge l’operazione “Crusader”, anche se storicamente la sua conclusione viene collocata nel 1942.

Le ali del potere. La propaganda aeronautica nell'Italia fascista di Eric Lehmann

Sulla base di un ampio campione di fonti, questo libro scandaglia il tema del fascismo alato, indagando il legame precoce tra fascisti e ambienti aviatori e evidenziando come il regime di Mussolini si configurasse come un caso originale di uso politico e ideologico dell’aeronautica. Con l’identificazione mitica tra aviazione e fascismo, tra arte del pilotaggio e arte di governo, con la valorizzazione delle esperienze aviatorie del Duce, con il ricorso alla retorica dannunziana e alla polemologia futurista per esaltare le imprese delle ali italiane, gli artefici della propaganda svilupparono un culto patriottico dell’aviazione che svolse una funzione pedagogica centrale nella politica fascista. La storia di questo culto arricchisce la conoscenza della natura rituale e scenografica del fascismo, nonché della sua permanente oscillazione tra la propensione a irreggimentare le masse con l’organizzazione capillare di manifestazioni aeree rivolte al pubblico – e la promozione dell’eroismo aristocratico – con la glorificazione di piloti quali Francesco Baracca o Francesco De Pinedo -. Questa storia è anche indissolubilmente legata alla costruzione del mito virile di Mussolini, assiduo frequentatore delle vie dell’aria, che prese lezioni di pilotaggio nel 1920-1921 senza tuttavia conseguire il brevetto – e si fece vanto dei suoi numerosi viaggi in aeroplano, giungendo persino a farsi attribuire il brevetto di pilota militare nel 1937.

La regia aeronautica nella seconda guerra mondiale di Nicola Malizia


S.A.S. I Servizi Aerei Speciali della Regia Aeronautica 1940-1943 di Massimo Civoli

Questo libro riporta alla luce fatti mai conosciuti e sepolti negli archivi storici dell’Aeronautica. Con il desiderio di onorare un padre, in queste pagine viene finalmente reso onore a quel monumento al dovere e al Valor Militare che gli equipaggi S.A.S. hanno eretto sul quel breve tratto di cielo fra Sicilia e Tunisia.

A difendere i cieli d'Italia. di Marco Petrelli

Furono oltre sessantamila le vittime civili dei bombardamenti angloamericani in Italia e ingenti i danni materiali subiti dai centri storici, artistici ed industriali colpiti. Suolo e cielo italiani erano attraversati da armate straniere. Di fronte a tanta distruzione qualcuno pensò di dover “volare per difendere i cieli d’Italia”, da cui il titolo del libro. Mossi da questo desiderio, Franco, Loris, Gino, Luigi e gli altri loro colleghi dei quali ho raccontato la storia aderirono all’Aeronautica Nazionale Repubblicana della RSI. Una missione non facile: erano consapevoli della enorme disparità di forze, ma anche di essere soldati e la divisa che indossavano imponeva loro di tutelare l’Italia e gli Italiani.

Ali d’Aquila: Duelli aerei nei cieli d’Europa. 1936-1943 di Flaminio Pagani

Giuseppe Ruzzin, classe 1916, protagonista di questo libro, ha trascorso gran parte della sua vita fra gli aeroplani. Pilota militare a vent’anni, ha cominciato a combattere nel 1936 con i reparti da caccia italiani inviati in Spagna in appoggio agli insorti nazionalisti. Durante il Secondo conflitto mondiale ha operato sui fronti della Francia meridionale, della Manica, in Africa settentrionale e in Italia fino all’8 settembre 1943. Ha effettuato 433 missioni di guerra, ha abbattuto almeno 5 aerei avversari ed è stato decorato con 4 Medaglie al Valor Militare, oltre a 1 Croce di Ferro tedesca. Rientrato in servizio nel dopoguerra, ha superato le 3.500 ore di volo su 40 tipi di aerei, dai biplani CR.32 e 42, ai monoplani Macchi MC.200 e 202, al Messerschmitt 109G passando poi sui jet come il T-33, il Vampire e l’F-84. Ha insegnato a volare a generazioni di piloti. Ha iniziato la carriera con il grado di sergente ed è andato in congedo nel 1971 con il grado di generale di brigata. Le memorie del comandante Ruzzin, pilota da caccia per quarant’anni, sono una testimonianza di grande valore umano, ma anche la conferma che alle carenze tecnico-organizzative delle forze aeree italiane, piloti e specialisti risposero con il massimo impegno, e spesso con il sacrificio.

Aerotrasporti dell'asse sul mediterraneo El Alamein - Tunisia - Pantelleria di Ferdinando Pedriali

Le operazioni degli aerotrasporti dell’Asse per rifornire le loro truppe, mentre combattevano nel deserto di el Alamein, in Tunisia e infine a Pantelleria, sono trattate con autorevolezza e con ottima visione d’insieme. Per descrivere gli scontri nei cieli e le collegate operazioni navali e terrestri, l’Autore si è avvalso di una larga documentazione tratta da archivi militari italiani e statunitensi, nonché delle testimonianze raccolte nel tempo dalla viva voce dei loro protagonisti.

Sicilia 1943. Aerei dell'Asse contro l'invasione di Ferdinando Pedriali

“Sicilia 1943” propone una nuova e attenta lettura delle operazioni dei reparti aerei dell’Asse nella campagna di Sicilia, realizzata utilizzando una documentazione archivistica, in prevalenza statunitense, i rapporti operativi dello SMA, dello OMS e dei reparti aerei, più una bibliografia comprendente i testi classici della campagna terrestre. Oltre cento fotografie, molte inedite.

Chi vola vale - L’immagine della Regia Aeronautica nell’Archivio del generale Cagna di Carlo Stiaccini e Fabio Caffarena

A novant’anni dalla costituzione dell’Aeronautica Militare e ottanta dalla trasvolata atlantica Italia-Stati Uniti, questo studio ripercorre un ventennio cruciale della storia d’Italia – dai primi anni Venti al secondo conflitto mondiale – attraverso l’archivio privato di uno fra i più noti aviatori dell’epoca, pilota e stretto collaboratore di Italo Balbo. La ricerca, che utilizza anche documenti conservati presso l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, l’Archivio Centrale dello Stato ed altre istituzioni, intende inquadrare la carriera militare del generale Stefano Cagna, coincidente con la parabola del fascismo, in un contesto di storia sociale più ampio ed articolato, ricostruito anche grazie ad un lungo racconto per immagini in gran parte inedito. La storia della Regia Aeronautica e dei suoi protagonisti consente di indagare il complesso meccanismo propagandistico sperimentato dal regime con le imprese aeree, utilizzate come affascinanti ed efficaci strumenti per la creazione di un diffuso immaginario di potenza legato al volo. Fino allo scoppio della guerra e al tramonto di ogni illusione.

Dal primo all’ultimo giorno, 10 giugno 1940 - 5 maggio 1945 di Giulio Cesare Graziani

Il volume, tratto dalle memorie del generale Giulio Cesare Graziani, Medaglia d’Oro al Valor Militare, curato dal figlio Fulcieri, è suddiviso in 15 capitoli di cronaca di guerra, raccontati in prima persona e in dinamica successione cronologica. Mentre per i lettori novizi sarà come leggere un libro di incredibili avventure, per quelli più esperti, invece, è un film di un’epopea cui si aggiunge pezzo dopo pezzo la ricomposizione mentale di un mosaico che inserisce ogni episodio a completamento di un casellario predisposto di fatti già noti, ma mai dipinti a colori così vivaci, eppure così veri.

L'aviazione italiana 1940-1945. Azioni belliche e scelte operative di Mirko Molteni

Per lunghi e sanguinosi anni, aerei ed equipaggi italiani hanno affrontato nemici troppo potenti, sostenendo uno sforzo disumano grazie a un coraggio e a un senso del dovere che paiono oggi incredibili: uniche risorse capaci di sopperire all’arretratezza dell’Italia al confronto con colossi come Impero Britannico, Stati Uniti e Unione Sovietica. Gli aviatori italiani fecero miracoli con vecchi biplani Fiat contro gli Hurricane della RAF, si lanciarono con improvvisati ma efficaci aerosiluranti Siai-Marchetti contro massicce navi da guerra. E a un passo dal crollo finale, seppero affrontare con sparuti caccia Macchi e Reggiane le possenti Fortezze Volanti americane che demolivano le città del Belpaese. Dopo il maldestro armistizio dell’8 settembre 1943, un nuovo dramma: la divisione dell’aviazione sui due versanti della penisola. La Regia al Sud, a fianco degli anglo-americani, e al Nord l’effimera Aeronautica Repubblicana, a seguire le sorti ormai segnate di Mussolini. Commilitoni divisi da una diversa valutazione degli eventi, ma tutti accomunati da un sincero amore per il proprio Paese. Durante la Seconda guerra mondiale l’Italia poté costruire poco più di 10.000 aerei, una piccola flotta rispetto ai 100.000 degli alleati tedeschi, ai 120.000 britannici e ai ben 280.000 americani. Pochi furono quelli di tipo moderno, arrivati al fronte troppo tardi per sperare di mutare le sorti. Prefazione di Gregory Alegi

 

SECONDA GUERRA MONDIALE – Scenario: EUROPA – 1939-1945

Scontro di ali di Walter J. Boyne

La Seconda guerra mondiale fu il primo grande conflitto che vide l’impiego massiccio della forza aerea. Ma ancora oggi rimangono divergenze di opinione sull’effettivo ruolo ricoperto dall’aviazione: fu davvero decisivo nel decidere le sorti del conflitto? Scontro di ali passa in rassegna tutti i teatri delle grandi battaglie dei cieli, dalle prime bombe sganciate dagli Stuka tedeschi sulla Polonia alle esplosioni atomiche americane sul Giappone, mettendo in luce nuovi interessanti particolari: l’importanza fondamentale della sottovalutata forza aerea sovietica nel respingere l’invasione nazista; l’errore di valutazione dei tedeschi, che si resero conto troppo tardi di aver bisogno di una grande quantità di aeroplani e non riuscirono a sfruttare la svolta tecnologica dell’aereo a reazione.

Ali silenziose. Operazioni militari con alianti durante la seconda guerra di Maurizio Setti

L’aliante militare è stato sicuramente uno dei mezzi bellici dalla vita, operativa e non, più breve. nato nella seconda metà degli anni Trenta venne definitivamente abbandonato sul finire degli anni Cinquanta in seguito all’introduzione di macchine di superiori caratteristiche e in seguito anche all’evoluzione dell’equipaggiamento. I modelli iniziali, di produzione tedesca, volarono per la prima volta verso la fine del 1937, gli ultimi, di costruzione russa, vennero ceduti nel 1955 all’aeronautica militare cecoslovacca che li utilizzò ancora per qualche tempo. Vent’anni o poco più per la nascita, la vita e la fine di un mezzo e di una specialità militari sono veramente pochi, tuttavia durante la seconda guerra mondiale gli alianti da battaglia e gli aliantisti si dimostrarono preziosi perchè permisero l’impiego massiccio delle aviotruppe e, in molti casi, consentirono di ideare ed eseguire missioni che altrimenti sarebbero state impossibili. Anche se non sempre i risultati ottenuti furono pari alle aspettative, gli aliantisti e i loro mezzi hanno partecipato con onore e spirito di sacrificio al più grande conflitto nella storia dell’uomo.

Tigri in battaglia di Stephen E. Ambrose

Stephen Ambrose ci racconta la storia della creazione dell’aviazione da bombardamento americana e del suo impiego nella seconda guerra mondiale. Filo conduttore è il senatore George McGovern, considerato dai suoi compagni uno dei migliori piloti di B-24. McGovern giunge in Italia con la sua squagriglia, precisamente alla base aerea di Cerignola, e da lì compirà ben trentacinque missioni sulla Germania e l’Austria. Ma il libro descrive anche la progettazione e la produzione di due tra i più noti bombardieri della seconda guerra mondiale, il B-17 e il B-24 Liberator, esaminandone le caratteristiche tecniche e militari, come anche il modo di pilotarli, lo studio delle formazioni di volo e l’addestramento richiesto per pilotarli.

Duello d'aquile di Peter Townsend

Poco dopo le 9 del mattino del 3 febbraio 1940, il primo aereo tedesco che precipitava al suolo inglese dai tempi della prima guerra mondiale, veniva abbattuto da un caccia della RAF- Protagonista dell’impresa era Peter Townsend e tale vittoria segnava l’inizio di un conflitto mondiale e della storia dell’aviazione: la Battaglia d’Inghilterra. Questo è appunto il racconto, storicamente esatto e umanamente affascinante, dovuto a uno dei principali protagonisti di quel periodo, in cui, forse per l’ultima volta, i combattimenti aerei si riallacciavano alle alte tradizioni della Cavalleria medievale che vedeva i cavalieri impegnati in duelli singole e quasi sempre dall’esito fatale. Ma dietro questa gigantesca battaglia nei cieli d’Inghilterra, durata oltre tre mesi e che segnò la prima sconfitta di Hitler, vi era tutto un passato, comune sia alla RAF, una giovane arma sorta fra mille difficoltà, sia alla Luftwaffe, figlia clandestina della rinascita militare tedesca dopo Versailles. Attraverso fonti storiche di fondamentale importanza, Peter Townsend ci descrive il parallelo sviluppo delle due aviazioni.

Il primo e l'ultimo di Adolf Galland

Adolf Galland, come molti ricorderanno, fu l’asso invulnerabile della caccia tedesca nel conflitto spagnolo, il primo tra i piloti di tutto il mondo per il maggior numero di apparecchi nemici abbattuti. Decorato della croce di guerra con fronde di quercia, spade e brillanti, generale a ventotto anni, comandante dell’aviazione da caccia tedesca, responsabile soltanto di fronte a Hitler e a Goering, fu l’ultimo a ritirarsi dalla scena del conflitto mondiale in testa alla prima squadriglia di aviogetti. Questo libro non è soltanto un fuoco d’artifizio di avventure e duelli aerei dei più folli ed avventurosi, ma la testimonianza tecnica e storica scritta da un uomo che combattè in tutti i cieli.

La grande giostra di Pierre Clostermann

Questo è un libro caldo, un diario di guerra e allo stesso tempo un romanzo vero. Chi loa ha scritto è il maggior asso delle Forze Aeree Francesi Libere: 33 vittorie più 5 probabili in oltre 600 missioni condotte su Spitfire, Typhoon e Tempest. Pierre Clostermann è un monumento della Francia moderna. La grande giostra è un libro di incredibile vigore e passione: Clostermann racconta la sua personale esperienza di pilota di caccia in difesa del suo Paese con grande immediatezza espressiva; e insieme trasmette il sentimento, i pensieri e la vita da combattenti dei circa 500 piloti francesi che, non essendosi arresi ai tedeschi e al regime collaborazionista di Vichy, avevano accettato di essere addestrati e riarmati dalla RAF. Le sue descrizioni degli scontri aerei, asciutte e intense, hanno fatto di questo libro uno dei più letti ed amati dagli appassionati di volo e di storia.

Assalto dal cielo. Storia delle truppe aviotrasportate 1939-1945 di Nino Arena

Questo volume descrive compiutamente tutte le operazioni aviotrasportate del secondo conflitto, dalle più modeste per importanza bellica, alle più imponenti sia per obiettivi strategici sia per impiego di effettivi. Si tratta di una raccolta di testimonianze completa di notizie, dati tecnici e statistiche. Pagine impressionanti come la conquista del forte di Eben-Emael, la sanguinosa presa di Creta, il poco fortunato tentativo anglo-americano in Sicilia, la gigantesca Market-Garden e altri fatti del secondo conflitto sono qui visti con l’obiettività dello storico e l’impegno di chi unisce all’acuta analisi giornalistica la propria esperienza di paracadutista militante e una non comune competenza.

Volare, la mia vita. Le memorie della famosa pilota collaudatrice della Luftwaffe di Hanna Reitsch

Hanna Reitsch, già detentrice negli anni 1920-1930 di un gran numero di primati di volo a vela, pilotò quale pilota collaudatrice quasi tutti gli aerei militari tedeschi durante la seconda guerra mondiale, dal famoso caccia Focke-Wulf Fw 190 al gigantesco aliante da trasporto Me 321 “Gigant” al pericoloso aereo a razzo Me 163 “Komet”. Svolse inoltre un ruolo importante nello sviluppo delle V1 pilotate suicide, e di altri aerei e equipaggiamenti sperimentali della Luftwaffe, Fu poi lei quella che riuscì ad atterrare nella Berlino assediata dai sovietici nell’aprile del 1945 con il Feldmaresciallo Ritter von Greim, nominato da Adolf Hitler ultimo comandante in capo della Luftwaffe. In Germania è stata una figura leggendaria, e da ogni punto di vista è uno dei più grandi piloti che il mondo abbia mai conosciuto. Questa è la sua storia personale. È uno dei libri di guerra più illuminanti che siano usciti dalla Germania, fornendo una panoramica dei piani della Luftwaffe in molte fasi del conflitto. In appendice, un approfondimento sulle donne pilota tedesche nella seconda guerra mondiale, e più di 160 fotografie in bianco e nero e colori. Prefazione di Cristina Di Giorgi

 

SECONDA GUERRA MONDIALE – Scenario: RUSSIA – 1939-1945

Un aereo per Stalingrado di Ghienrih Gofman

Questo libro narra fatti veramente accaduti a soldati e ad aviatori veramente esistiti, quando in russia nel 1943 resisteva l’ultimo baluadro tedesco attorno a Stalingrado, e l’aviazione sovietica cominciava a sfruttare la supremazia del cielo. Il protagonista, Karlov, conduce la propria squadriglia ad un attacco contro un aeroporto militare tedesco dove apparecchi e mezzi tecnici vengono bombardati. Ma colpito dalla contraerea Karlov deve atterrare nel territorio ancora occupato dal nemico…

Il pilota di Stuka di Hans U. Rudel

Georg Zirk era un tedesco etnico che viveva in Polonia all’inizio della seconda guerra mondiale. Le persecuzioni polacche che nel 1939 portarono alla morte di quattro familiari lo spinsero ad entrare nella Luftwaffe, dove divenne navigatore-puntatore. Dal 1943 in azione sui bombardieri Heinkel He 111 con i Kampfgeschwader 55 “Greif” e Kampfgeschwader 4 “General Wever”, Zirk volò in 81 missioni di combattimento, di cui 65 notturne, sul fronte Orientale. Vide azione dal Mar Nero alle porte di Berlino, prendendo parte in tredici grandi battaglie: dalle missioni di supporto alla Wehrmacht a Kursk e Velikie Luki, ai massicci bombardamenti contro le linee ferroviarie sovietiche durante l’operazione “Bomberstrom Ost” della Luftwaffe, al riuscito raid del 21-22 giugno 1944 contro l’aeroporto ucraino di Poltava e i bombardieri B-17 dell’USAAF lì schierati nel corso dell’operazione “Frantic”. Zirk fu catturato dai russi dopo la resa della Germania nel maggio del 1945, ma riuscì a fuggire e a tornare a quella che era stata la sua casa in Polonia. Qui, il governo comunista polacco lo mandò in un campo di prigionia dove restò fino all’estate del 1947, quando riuscì a fuggire.

Grifoni sulla Russia. La campagna di Russia dall'abitacolo di un bombardiere Heinkel He 111, 1941-1945 di Georg Zirk

Georg Zirk era un tedesco etnico che viveva in Polonia all’inizio della seconda guerra mondiale. Le persecuzioni polacche che nel 1939 portarono alla morte di quattro familiari lo spinsero ad entrare nella Luftwaffe, dove divenne navigatore-puntatore. Dal 1943 in azione sui bombardieri Heinkel He 111 con i Kampfgeschwader 55 “Greif” e Kampfgeschwader 4 “General Wever”, Zirk volò in 81 missioni di combattimento, di cui 65 notturne, sul fronte Orientale. Vide azione dal Mar Nero alle porte di Berlino, prendendo parte in tredici grandi battaglie: dalle missioni di supporto alla Wehrmacht a Kursk e Velikie Luki, ai massicci bombardamenti contro le linee ferroviarie sovietiche durante l’operazione “Bomberstrom Ost” della Luftwaffe, al riuscito raid del 21-22 giugno 1944 contro l’aeroporto ucraino di Poltava e i bombardieri B-17 dell’USAAF lì schierati nel corso dell’operazione “Frantic”. Zirk fu catturato dai russi dopo la resa della Germania nel maggio del 1945, ma riuscì a fuggire e a tornare a quella che era stata la sua casa in Polonia. Qui, il governo comunista polacco lo mandò in un campo di prigionia dove restò fino all’estate del 1947, quando riuscì a fuggire.

 

STORIA DELL’AVIAZIONE – Vari titoli ed epoche

Stormi d’Italia: Storia dell’aviazione militare italiana di Guido Lazzati

Con questo volume l’Autore, tecnico e storico delle vicende aeronautiche, ha voluto tracciare un quadro, il più ampio e panoramico possibile, degli uomini e dei reparti che hanno fatto la storia dell’arma azzurra dalle sue origini ai giorni nostri. Dalle figure leggendarie – di Baracca, di Ruffo di Calabria, e volendo, dello stesso D’Annunzio – ai luoghi ormai famosi, quasi mitici, come l’aeroporto di Campoformido (o come Cameri, Rivolto, Montecelio), fino agli emblemi (ad esempio il celeberrimo cavallino rampante o i tre osei), tutto è in queste pagine puntualmente registrato con accenti di sincera e commossa partecipazione. Perchè non sobbiamo dimenticare che dietro l’arida cronistoria, fatta di date, di battaglie nei cieli, vinte o perdute, c’è un’altra storia, più vera e dolorossa, quella della tragica scomparsa di giovani spericolati e di manici dalla lunga esperienza. In secondo piano, accanto alle pagine scritte dagli uomini, vi sono quelle che hanno visto come protagonisti, i mezzi, ora gli agili e manovrieri CR32, ora i veloci caccia della Macchi, ora quei singolari e fragili “gobbi”, i Savoia Marchetti 79, che come aerosiluranti hanno fornito la prova più bella. Nel libro di Lazzati c’è dunque tutto quanto occorre sapere della nostra arma azzurra.

Ali nella tragedia. Gli aviatori italiani dopo l'8 settembre di Guido Lazzati

Con questo volume l’Autore, tecnico e storico delle vicende aeronautiche, ha voluto tracciare un quadro, il più ampio e panoramico possibile, degli uomini e dei reparti che hanno fatto la storia dell’arma azzurra dalle sue origini ai giorni nostri. Dalle figure leggendarie – di Baracca, di Ruffo di Calabria, e volendo, dello stesso D’Annunzio – ai luoghi ormai famosi, quasi mitici, come l’aeroporto di Campoformido (o come Cameri, Rivolto, Montecelio), fino agli emblemi (ad esempio il celeberrimo cavallino rampante o i tre osei), tutto è in queste pagine puntualmente registrato con accenti di sincera e commossa partecipazione. Perchè non sobbiamo dimenticare che dietro l’arida cronistoria, fatta di date, di battaglie nei cieli, vinte o perdute, c’è un’altra storia, più vera e dolorossa, quella della tragica scomparsa di giovani spericolati e di manici dalla lunga esperienza. In secondo piano, accanto alle pagine scritte dagli uomini, vi sono quelle che hanno visto come protagonisti, i mezzi, ora gli agili e manovrieri CR32, ora i veloci caccia della Macchi, ora quei singolari e fragili “gobbi”, i Savoia Marchetti 79, che come aerosiluranti hanno fornito la prova più bella. Nel libro di Lazzati c’è dunque tutto quanto occorre sapere della nostra arma azzurra.

Ardite imprese di Guido Argenta

Dalle esplorazioni polari del Norge e dell’ Italia al raid di Francesco De Pinedo e Italo Balbo. Dopo un breve preambolo alla navigazione navale e aerea ed un cenno alla struttura e all’impiego dei dirigibili, il libro passa a descrivere la conquista polare di Amundsen con il dirigibile ‘Norge’ nel 1926. Successivamente, la spedizione Nobile al Polo Nord, con il dirigibile ‘Italia’, è vista in tutta la sua tragedia, con particolare riferimento agli aspetti umani, ai soccorsi ed al triste finale dell’impresa. L’esposizione si dilunga, poi, sugli spettacolari raid di De Pinedo e le varie tappe vengono riviste col tormento degli imprevisti, a volte anche tragici. Un’attenta analisi è dedicata alle crociere di Balbo, che si succedono sempre più impegnative.

Aerosiluranti italiani 1922-39 di Decio Zorini

A seguito dei primi tentativi dei pionieri nella Grande guerra, nel 1922-23 la Regia Marina e Aeronautica bandirono dei concorsi per un idrovolante lanciasiluri d’alto mare. Dopo uno stentato incipit emerse il SIAI S.55 che ebbe un decennio di sviluppo ininterrotto, partecipando da protagonista alle quattro crociere internazionali promosse dal gen. Italo Balbo dal 1928 al 1933. Seguì la costituzione di un reparto sperimentale con il concorso di ufficiali delle RR. Marina e Aeronautica, che svolse un’intensa sperimentazione a Cadimare nel 1932-33. Al fine di sviluppare un siluro di caratteristiche valide per entrambe le forze aeronavali, nel 1935 i C.S.M. delle RR. Marina e Aeronautica stabilirono una convenzione, i cui sviluppi e risultati, dapprima contrastati, generarono le specifiche dei siluri per l’incipiente conflitto e i relativi ordinativi del novembre 1939. Nel 1936 iniziarono i lanci sperimentali con aerei terrestri SIAI S.81 ed infine S.79. Mentre il Silurificio Whitehead di Fiume ed il Silurificio Italiano di Napoli sviluppavano e definivano prototipi dei siluri, la SIAI Marchetti metteva a punto un sistema di attacco e sgancio dell’arma, gettando le basi per i siluri aerei impiegati nella seconda guerra

Attraverso i cieli di Enzo Cassoni

Un’avvincente narrazione di eventi storici, di episodi eroici e avventurosi di cui sono stati protagonisti non soltanto aviatori famosi ma anche altri poco conosciuti. Tra i temi trattati: la rinascita dell’aviazione italiana dopo l’8 settembre, il volo transpolare del Norge, la misteriosa fine del del dirigibile R101, l’impresa di Lindbergh, la trasvolata di Chamberlin e Levine, gli assi della prima guerra mondiale, Howard Huges, De Pinedo, Amelia Earhart, Mario Visentin….

La stoffa giusta di Tom Wolfe

Gli Stati Uniti inviano nello spazio i loro primi astronauti: Alan Shepard, Donald Slayton, John Glenn, Gus Gris-som, Scott Carpenter, Walter Schirra, Gordon Cooper. Sono considerati supereroi, uomini dotati di straordinario coraggio ed enorme audacia, quelli con ‘la stoffa giusta’, gli idoli che tutta una nazione ammira. Ma chi erano davvero? Dopo aver incontrato piloti collaudatori, astronauti e altri tecnici coinvolti nel programma spaziale, Tom Wolfe ha scoperto una verità diversa: quella di sette uomini normali costretti a giocare ruoli a cui non erano preparati, intrappolati sotto la maschera dell’eroe invincibile. E in queste pagine racconta per la prima volta la storia sconosciuta di quegli uomini, le loro paure, le loro ambizioni. Restituendo all’epica dell’avventura spaziale la sua dimensione umana.

Più Cento. SIAI Marchetti. Dal 1915 storie di uomini e aeroplani di Luciano Pontolillo

Nel 1934 volava per la prima volta il prototipo dei un velivolo destinato a diventare leggendario, simbolo dell’Aviazione italiana e della sua supremazia mondiale: la sua sigla era “S.79”, il suo progettista l’ing. Alessandro Marchetti. Nei primi anni della sua carriera, questo velivolo conquistò primati, vinse competizioni, infrangendo tutte le barriere dei suoi predecessori. Un’altra particolarità lo distingueva: la possibilità di incrementare ulteriormente la spinta dei suoi motori per brevi periodi; questo era il “più cento” e questa era la SIAI Marchetti, sempre avanti, sempre al massimo, dal 1915. Oggi cento anni sono trascorsi, riscopriamo un passato mai dimenticato per costruire un futuro indimenticabile: ecco perché abbiamo scritto questo libro. Volumi successivi: Più Cento. SIAI Marchetti. Dal 1915 storie di uomini e aeroplani. Gli aeroplani civili e Più Cento. SIAI Marchetti. Dal 1915 storie di uomini e aeroplani. I progetti moderni

Storia dell'industria aeronautica italiana. Dai primi velivoli a oggi di Francesca Fauri

La storia dell’industria aeronautica italiana ha un inizio precoce e un andamento discontinuo. La Prima guerra mondiale fu un’occasione di sviluppo e di emancipazione dalla dipendenza estera: senza i numerosi pionieri e visionari che si lanciarono con entusiasmo in questo settore, come Gianni Caproni, l’industria aeronautica italiana non avrebbe raggiunto gli incredibili risultati che ottenne; ma senza il costante sostegno dello stato sarebbe stata una storia di breve durata. Nel periodo delle due guerre, il Gruppo Caproni crebbe fino a diventare uno dei maggiori produttori italiani; tuttavia, all’indomani della Seconda guerra mondiale fallì insieme alla maggior parte delle industrie aeronautiche. Il divieto di costruire aeromobili previsto dal Trattato di pace, la preferenza per l’importazione di aerei alleati e la negazione dell’assistenza internazionale furono i costi politici ed economici della sconfitta. Dai primi dirigibili all’entrata in guerra, dalla crisi all’indomani del conflitto fino a Finmeccanica e alla nascita di Leonardo: una storia economica, sociale e politica ancora non conclusa.

Tra terra e cielo - Le infrastrutture aeronautiche in Italia, dalle prime esperienze al Secondo Dopoguerra di Donatella Rita Fiorino e Monica Vargiu

Il volume propone un contributo trasversale alla narrazione della storia dell’Aeronautica, condotto attraverso l’analisi comparata delle infrastrutture aviatorie realizzate dai primi anni del Novecento sino al Secondo Dopoguerra, illustrandone l’evoluzione tipologica, costruttiva e formale connessa alle mutate esigenze di volo e conseguente all’innovazione tecnologica dei velivoli. Mediante il censimento delle infrastrutture distribuite capillarmente su tutto il territorio nazionale, la ricerca restituisce un quadro delle strategie operative che sono state alla base di scelte geografiche, tipologiche, costruttive, funzionali e formali. L’esito è la sistematizzazione di uno straordinario palinsesto di architetture aeronautiche, molte delle quali ancora poco investigate, riservando particolare attenzione ai cosiddetti manufatti a destinazione speciale come gli hangar, i magazzini, i depositi munizioni e carburante, i laboratori per la sperimentazione di prototipi e per le ulteriori attività connesse alle operazioni di volo. Attraverso la costruzione di un inedito atlante tematico, l’opera contribuisce a inquadrare l’ambito infrastrutturale nel più ampio e caleidoscopico fenomeno aeronautico’ e rivela un patrimonio identitario, testimonianza materiale di valori storici, paesaggistici e culturali. A partire dalle prime esperienze di valorizzazione, sia in ambito militare che conseguenti a processi di dismissione e riuso pubblico e privato, ci si interroga sulle modalità di salvaguardia e di tutela degli stessi, eredità del cosiddetto Genio Aeronautico Militare, al fine di individuare adeguate strategie di intervento che non ne compromettano il valore, ma che invece contemplino la possibilità di una trasmissione alle generazioni future.

Storia degli aerei e del loro sviluppo tecnico nel quadro degli eventi mondiali di Ferdinando Sguerri

La storia dell’aviazione civile e militare è stata descritta da numerosi autori di tutto il mondo, spesso analizzando lo sviluppo degli aerei nei Paesi occidentali, ma trascurando quanto è stato fatto in altri Paesi, come la Russia-Unione Sovietica e il Giappone. Viceversa, se l’oggetto della trattazione era l’aviazione dei Paesi orientali, allora non si è parlato del mondo aeronautico occidentale. Questo volume, invece, fornisce le informazioni riguardanti lo sviluppo aeronautico dei maggiori Paesi, delle tecnologie e delle operazioni aeree, civili e militari, ad essi correlati, inserendole nel contesto sportivo, economico, politico, militare e tecnico, a partire dai tempi del primo aereo dei fratelli Wright, fino alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Si è cercato anche di individuare, con sufficiente certezza, le “prime volte” in cui impianti, motori, equipaggiamenti, armi e strumenti di volo sono stati inseriti a bordo degli aerei. Correda il volume una cronologia di rapida consultazione quale guida alla ricerca delle “prime volte” aeronautiche.

L'ombra del bombardiere 1919-1939 di Basilio Di Martino

L’interpretazione del potere aereo nell’Europa tra le due guerre.

 

AERONAUTICA MILITARE

Una storia d'eccellenza. L'addestramento al volo dei piloti dell'Aeronautica Militare di Aeronautica Militare

Quando si parla del volo e della sua applicazione militare è più facile trovare volumi incentrati su argomenti forse più attraenti che spaziano nel campo delle emozioni e delle passioni o, piuttosto, in quello dottrinario o tecnico-operativo della teorizzazione e dell’utilizzo, cioè, del potere aereo nelle operazioni militari. Si parla spesso di passione per il volo, audacia, tradizione storica, tecnologia e tecnica, organizzazione di una missione, meno di quelle componenti che rappresentano una delle basi su cui poggia tutto questo: la formazione e l’addestramento del personale navigante. Eppure, in questo ambito l’Aeronautica Militare ha una tradizione che parte da lontano, dagli albori della nostra aviazione militare e che, in una sempre migliore combinazione di teorie, tecniche e strumenti, e in una costante sinergia con l’industria aeronautica nazionale ha portato alla realizzazione di un sistema addestrativo che è all’avanguardia nel mondo, un’eccellenza invidiabile ed invidiata, raggiunta proprio con il costante ed equilibrato lavoro di tutte le componenti interessate al processo. In questo volume troverete non solo aeroplani e uomini coraggiosi, racconti d’imprese del passato o minuziose schede tecniche, ma il complesso sistema che “tramuta” una passione, quella per il volo, in una professione utile al Paese e ai suoi cittadini.

Palazzo Aeronautica 1931-2021 di Aeronautica Militare

Voluto da Italo Balbo, giovane Ministro dell’Aeronautica, che ne affidò la progettazione all’ancor più giovane Architetto Roberto Marino per radunare e razionalizzare le funzioni di gestione della più giovane tra le Forze Armate, Palazzo Aeronautica nasce specificamente per una Forza Armata nuova e moderna, ne condivide la quasi totalità della vita, così come ne riassume e rappresenta la fisionomia, il carattere, i valori. Questo volume lo vuole raccontare, vuole svelarne la storia, illustrarne l’architettura, vuole contribuire a svelare l’arte che racchiude, vuole condividerne il restauro. Ma più di ogni altra cosa vuole far comprendere l’orgoglio, la simbiosi, l’affetto che gli uomini e le donne in azzurro hanno per la propria casa. Difficile quindi immaginare un modo migliore per festeggiare i primi 90 anni di Palazzo A.M., che sentiamo mura domestiche e di famiglia, pregne della nostra storia, custodi della memoria dei nostri Caduti, ricche di simboli e segni che sentiamo gelosamente nostri, luogo di lavoro e al tempo stesso di identità e concreta appartenenza. Nel filo conduttore del libro, nel racconto della nostra dimora, abbiamo così chiesto ad alcuni autorevoli studiosi di guidarci, da diverse prospettive, per cogliere in tutte le sue declinazioni la bellezza e la personalità del Palazzo.

Caccia dell’Aeronautica Militare dalle origini ai giorni nostri di Stefano Cosci

Il volume dedicato ai Caccia racconta la storia di questi straordinari velivoli, che nell’immaginario collettivo rappresentano la massima espressione dell’aeroplano, con prestazioni e caratteristiche tecniche sempre al top. Non a caso, il libro vede la luce in occasione della celebrazione del centenario dell’Aeronautica Militare, nata ufficialmente nel 1923. Un volume divulgativo ma rigoroso sotto il profilo storico e tecnico, rivolto al pubblico generalista, senza però trascurare gli appassionati e gli specialisti del settore. I punti di partenza sono gli eventi della Prima guerra mondiale; fu durante il conflitto, infatti, che maturò la consapevolezza di quella competenza ambientale che portò alla creazione di una forza armata specializzata nelle operazioni nella terza dimensione. In queste pagine viene raccontata non solo una corsa tecnologica, ma anche una storia operativa, spesso tragica e dolorosa, perché legata a vicende belliche che hanno segnato l’Italia e, con essa, l’Aeronautica Militare. Vicende che hanno messo in luce l’audacia e il senso del dovere dei nostri aviatori sempre pronti a mettersi al servizio del Paese.

Cento anni dell’Aeronautica Militare di Aeronautica Militare

Da 100 anni gli aeroplani della Regia Aeronautica, prima, e dell’Aeronautica Militare, poi, solcano i cieli di tutto il mondo. Aeroplani di ogni ruolo, dalle caratteristiche e soluzioni tecnologiche sempre all’avanguardia, pilotati da uomini e donne valorosi, che hanno contribuito a tessere l’avvincente trama del progresso aeronautico e spaziale, con silenziosa abnegazione, ispirata dai valori e dalla passione che da sempre ci appartengono. Questa mostra intende raccontare, obbligati a scegliere tra i moltissimi eventi trascorsi, alcune delle tappe di questi cento anni. Un racconto grafico, una “linea del tempo” in cui le immagini d’archivio sono trattate in modo evocativo e non solo come austeri fotogrammi di Storia. Un percorso avvincente che, partendo dalle origini, ci proietta verso il futuro, con l’obiettivo di essere ancora più rilevanti nel dominio che ci compete, quello Aerospaziale. Al servizio, come sempre, dei cittadini e della Nazione. Il Capo Stato Maggiore dell’Aeronautica Generale di Squadra Aerea Luca Goretti

Frecce Tricolori. L'arte del volo acrobatico di Aeronautica Militare

La Pattuglia Acrobatica Nazionale, uno dei simboli più popolari dell’unità nazionale, festeggia i suoi 60 anni di storia con un volume spettacolare nato dalla collaborazione tra Giunti e l’Aeronautica Militare, chiudendo così il “Grande abbraccio” che l’ha portata in volo sulle città italiane nell’anno della pandemia. Lo spettacolo straordinario della sua esibizione nasce da una perizia tecnica ineguagliabile, da quello spirito di corpo, da quella generosità e profonda intesa senza di cui non c’è vittoria. Piloti, tecnici e ufficiali hanno scelto di festeggiare con Giunti l’anniversario dei 60 anni, passandosi il testimone di mano in mano e facendoci rivivere, al loro fianco, la messa a punto delle sequenze più spettacolari, l’iter della formazione e le sedute di allenamento quotidiano. Con la prefazione di Federico Buffa, ecco un’opera di grande impatto scenografico e profondamente autentica nelle testimonianze in presa diretta, nell’analisi delle incredibili manovre acrobatiche, nella descrizione dei velivoli, nella rievocazione storica di questi impareggiabili 60 anni.

 

BIOGRAFIE e AUTOBIOGRAFIE

Confesso che ho volato di Augusto Petrini

Cosa si prova a volare con un F-104 rasoterra ad oltre 1000 km/h? Coma si vola in formazione con la Pattuglia Acrobatica Nazionale? Come ci si addestra per il combattimento aereo? In questo libro, l’autore ha provato a rispondere a queste ed a molte altre domande e curiosità, riguardanti il volo con aviogetti militari da combattimento. In modo semplice, anche per chi non è un pilota o non lo è ancora. Non è però, come leggere un manuale o un testo di studio, è invece come sedersi in un bar con un vecchio pilota e ascoltarlo raccontare le sue storie, magari interrompendolo di tanto in tanto per farsi spiegare meglio qualche particolare. Link per acquistare il libro

Convivere con l'adrenalina di Walter Pauselli

La decisione di scrivere un libro sulle mie esperienze di volo era lontana dalle mie intenzioni, dalle mie capacità di scrittore e tantomeno ne ho mai avuta l’aspirazione, sino a quando mi fu chiesto di scrivere un paio di racconti da inserire in un libro aeronautico, sapete, di quelli che regala il Grande Capo. Mio fratello Lucio lesse quei racconti e rimase impressionato e così mi spinse a scrivere dell’altro per non perdere quelle che per lui erano avventure e per me, solo esperienze. Mi disse che dovevo farlo perché c’era uno scopo nobile dietro a quell’azione, quello che avrei scritto sarebbe potuto essere di utilità ad altri. Il suo suggerimento risuonò nella mia testa per un po’. In effetti, pensai che pochissimi avevano avuto il coraggio di sedersi ad un tavolo con una penna in mano e scrivere del loro vissuto in volo e poi, tutti quei ragazzi che avevano tanta passione per il volo e tante domande da fare ma che non trovavano mai nessuno per avere delle risposte e così, mi ricordai di quando ero giovane, di quando ero assetato di sapere. Pensai anche, che sarebbe potuto essere un modo per valorizzare il lavoro di una vita, gratificare per gli sforzi fatti i miei genitori e la mia famiglia, ricordare i colleghi piloti più sfortunati e ringraziare gli amici per aver partecipato a quella parte della mia vita più avventurosa. Inoltre avrei avuto l’opportunità di spiegare a tutti coloro che mi conoscono, ma anche a tutti gli altri, chi è un pilota e perché vuole fare a tutti i costi questo lavoro, ma soprattutto cosa prova a farlo. Mi sono posto di raggiungere molti obiettivi con questo scritto e tutti sicuramente difficili da spiegare, ma non mi sono spaventato, non è nel mio stile e così ho deciso di iniziare quest’avventura. Così ho iniziato a scavare nei meandri della mia mente cercando di ricordare al meglio e di selezionare quello che era più impressionante e utile e che fosse stato d’interesse non solo ad un lettore già legato al volo ma anche a tutti quelli che avrebbero voluto capire meglio e di più, ma che non ne hanno mai avuta l’opportunità. Capii subito che il successo poteva arrivare solo se il libro fosse stato qualche cosa di diverso dagli altri, dovevo parlare di volo, ma solo di volo vero, e dovevo far protagonista il lettore delle difficoltà di questo lavoro. Ci sono riuscito? Non lo so e non sta a me valutarlo. Spero inoltre, che questo scritto possa anche aiutare qualche persona più tenace a capire cosa c’è dietro ad un uomo che sceglie di avventurarsi su questa strada e cosa lo motiva a fare un lavoro rischioso ma necessario alla nostra Patria e, mi auspico inoltre, che lo porti ad avvicinarsi all’Uomo alle armi con una maggiore comprensione. Nel titolo del libro cito l’adrenalina come un elemento di primo piano perché, nel nostro lavoro, essa fa sempre parte del gioco, spesso è cercata, altre volte arriva da sola ma quello che conta è che quasi sempre l’abbiamo con noi. Link per acquistare il libro

L'autunno del pilota di Fausto Berardini

Tutte le avventure di volo più belle del pilota dell’Aeronautica Militare Italiana Fausto Bernardini durante le sue 9300 ore di volo

Pilota di Fausto Berardini

“Continua a volare, Boy! Vola nel cielo e nei tuoi sogni. Vola nei tuoi sentimenti e in quelli dei tuoi amici. Vola nel sorriso di una donna e nel dolore di chi soffre. Ma non restare mai, impassibile, a terra!””Pilota” è il tentativo di descrivere alcune delle tante sensazioni che ho provato volando. Riflessioni che, dal silenzio dell’anima, si sono affacciate alla mente quasi ogni volta che ho avuto la fortuna di staccarmi da terra.Ho scelto di ambientarlo nel periodo iniziale della mia vita aviatoria in quanto la mia mente, allora, era molto ricettiva e riusciva a stupirsi più di quanto riesca a fare oggi.L’Aeroclub di Arezzo, trentacinque anni fa, era un ambiente costituito da pochi appassionati, “iniziati al volo” dal Maresciallo Pietro Passuello, veterano della Seconda Guerra Mondiale, ed alla conoscenza dei motori e degli impianti dal Maresciallo Dante Bargellini che, pur con modeste risorse, riusciva a fare veri e propri “miracoli” di efficienza.In quell’ambiente, che nella mia fantasia immaginai come un Gruppo dell’Aeronautica Militare, mi trovai perfettamente a mio agio.Gli altri piloti dimostrarono sempre un senso di tenerezza nei miei confronti ( fu per errore che cominciai a volare a sedici anni) e spesso, apprezzando la mia passione, mi invitarono a volare in loro compagnia. Un extra molto gradito oltre al budget che mio padre passava.Talvolta, alla fine dei voli, allievi e piloti restavamo a parlare di cosa avevamo provato lassù, ma purtroppo, spesso senza riuscire a travasarci le sensazioni che ancora ci pervadevano.Di quello stuolo di aviatori, che ricordo con affetto, se chiudo gli occhi mi appaiono i volti di alcuni di essi: Sandro Gargini, Torquato Magrini, Angiolino Graziani, Amedeo D’Aosta, Giancarlo Fulgenzi, Luciano Centini, Luigi Scafocchia ed altri, che vorrei abbracciare con la stessa tenerezza con la quale loro accettarono me e la mia passione.Ad essi, oltre alla dolcezza del ricordo, va un grazie; lontano da invidie non si lamentarono mai del fatto che Pietro mi agevolasse nell’assegnazione dei voli turistici. Forse in quella gaia brigata c’era il tacito accordo che quelle ore di volo mi sarebbero servite, in futuro, a rendere più facile il superamento del corso di pilotaggio in Aeronautica.E’ stato nel ripensare a quella gente che mi è balenata l’idea di descrivere alcuni episodi di allora. Parlare di Stinson e di Boy, due facce della stessa medaglia.Ma a chi poteva essere indirizzata la raccolta di pensieri, se non a Boy? A quel ragazzo che ancora cerco di far vivere in me, e che senz’altro vive nei cuori dei giovani che sentono il richiamo del cielo?Ad essi ho voluto provare a raccontare quelle emozioni che tante volte, la sera, attardandomi all’Aero Club non ero riuscito a descrivere.Ho fatto leggere la bozza di “Pilota” alle persone più care; gente che non ha niente a che vedere con il volo e piloti dalle migliaia di ore trascorse a bordo di un velivolo. Forse nel loro modo di amarmi non sono stati del tutto obiettivi, ma mi hanno incoraggiato a farlo pubblicare. Così mi sono rivolto allo Stato Maggiore. La sua pubblicazione, per me, equivale a ringraziare l’Aeronautica Militare per avermi permesso di vivere una vita serena e avventurosa, come quella che sto ancora vivendo.Dedico “Pilota” a tutti i Boy che frequentano le Scuole di volo dell’Aeronautica Militare e degli Aeroclub, ma, non di meno, a tutti i giovani che, per diverso destino, ogni giorno sognano di staccarsi da terra per vivere le stesse emozioni del Boy del mio racconto.Fausto Bernardini

Vita da cacciabombardiere di Bruno Servadei

Bruno Servadei è nato a Forlì nel 1941 ed è cresciuto a Como; ora vive ai Castelli Romani. Accede nel 1959 all’Accademia Aeronautica e conclude, a richiesta, la carriera militare con il grado di Generale di Brigata. Dopo il reparto di volo ha operato presso lo Stato Maggiore dell’Aeronautica, le Ambasciate di Svezia e Norvegia quale Addetto per la Difesa e come Comandante del Centro Internazionale di Addestramento al Tiro e Combattimento Aereo di Decimomannu, in Sardegna. Assegnato al Quirinale per tre anni quale Consigliere Aggiunto dell’allora presidente Cossiga, ha concluso il servizio al Segretariato Generale della Difesa. Attualmente è responsabile del Dipartimento Volo dell’Associazione Arma Aeronautica e svolge attività con velivoli ultraleggeri. Dal 1968 al 1971 ha fatto parte della squadra nazionale di bob e per una decina di anni ha svolto attività di istruttore subacqueo. In questo libro ricorda molte delle esperienze della prima parte della propria carriera, soffermandosi soprattutto a descrivere come si operava e come si viveva in alcuni reparti da caccia dell’Aeronautica Militare Italiana durante la Guerra Fredda.

Ali di travertino di Bruno Servadei

Bruno Servadei è nato a Forlì nel 1941 ed è cresciuto a Como; ora vive ai Castelli Romani. Entrato nel 1959 all’Accademia Aeronautica ha svolto l’intera carriera militare fino a diventare Generale di Brigata. Con SBC edizioni ha già pubblicato “Vita da Cacciabombardiere” in cui ha ricordato molte delle esperienze della prima parte della propria carriera. “Ali di travertino” ne è il seguito. Descrive gli anni in cui l’autore, terminata l’attività di volo, ha operato allo Stato Maggiore dell’Aeronautica. Si passa dalle sedute di addestramento alle riunioni, dalle bombe agli appunti. La guerra non è più contro un ipotetico nemico, ma contro un sistema burocratico fin troppo rigido. Con il fine, però, di difendere e cercare di migliorare la nostra Aeronautica Militare. Un testo che svela molti aspetti poco noti o addirittura ignoti dell’Arma azzurra.

Deci 83-86. I ricordi di Tiro Zero di Bruno Servadei

Il libro, autobiografico come i precedenti dell’autore, riguarda il periodo di tre anni, dal 1983 al 1986, trascorso in Sardegna al comando della base aerea di Decimomannu, in quel periodo unica base “Top Gun” europea in quanto sede dell’Air Weapon Training Installation , un dispositivo dedicato all’addestramento dei piloti da caccia di Germania, Inghilterra, Stati Uniti ed Italia. Oltre ad entrare nel merito dei rapporti umani e di lavoro con dipendenti , superiori ed ospiti stranieri della base, l’autore si sofferma a descrivere nel dettaglio i meccanismi dell’accordo di cooperazione fra le quattro nazioni partecipanti al dispositivo ed i sistemi disponibili per l’addestramento dei piloti. Passa poi a illustrare l’attività di volo e di tiro e combattimento, alla quale partecipa attivamente volando su vari velivoli. Nel corso dei tre anni di comando la base è stata anche interessata da eventi particolari, quali i festeggiamenti per il 25° anniversario della fondazione del reparto, lo spostamento per alcuni mesi dell’attività civile dell’aeroporto di Elmas e la visita del Papa, oltre che il coinvolgimento nelle conseguenze dell’attacco americano alla Libia, tutti fatti oggetto di ampia disamina. Vi è anche una panoramica sugli eventi più significativi della Sardegna, ai quali l’autore non ha mancato di partecipare.

Andrà bene di sicuro di Alessandro Soldati

Nella sua nota al lettore, Alessandro Soldati avverte: “Quello che hai in mano non è un romanzo sugli aeroplani e sugli aviatori che ci stanno dentro. Se cerchi dettagli tecnici, descrizioni minuziose di manovre ardite, coni di scarico che sputano fiamme e, soprattutto, se cerchi gente risoluta, pronta ad accogliere il destino sparandogli un missile sui denti, credo che finirai per rimanere deluso. Io ho preferito raccontare gli uomini e le donne che stanno ‘dentro’ agli aviatori. Visti da fuori hanno un certo fascino eroico per chi li apprezza, mentre sono stupide macchine da guerra per chi li detesta. Ho avuto l’onore ed il privilegio di essere uno di loro, perciò non cado in nessuna delle due semplificazioni, e voglio mostrare che sono molto di più: sono persone”.

Tutto in un istante di Maurizio Cheli

Pilota sperimentatore, astronauta e imprenditore, Maurizio Cheli condivide volentieri le sue esperienze nell’ambito di conferenze e seminari aziendali. In questo libro, unico nel suo genere, egli narra, con il tono di un amico che vi racconta una storia, le tappe fondamentali del suo incredibile percorso professionale che sono in seguito analizzate da Marianne Merchez. Questa biografia diventa così non solo una fonte di informazioni ma anche e soprattutto di riflessione sul nostro cammino personale nella vita e nel mondo del lavoro in particolare. L’avventura aeronautica e spaziale è una grande avventura umana e scoprirete, molto rapidamente, nel corso della lettura, che questa esperienza all’apparenza lontana, distante ed estremamente specializzata è, al contrario, molto vicina alla nostra realtà quotidiana. Le nostre conoscenze, competenze, le nostre esperienze, tutto si concentra talvolta in quell’istante molto preciso in cui una situazione evolve, una nuova avventura ha inizio o una decisione viene presa. Siamo noi davvero pienamente presenti a noi stessi in questi momenti decisivi della nostra vita? Come Maurizio ha riflettuto su se stesso nel corso di questo racconto, voi potrete interrogarvi durante la lettura di alcuni passaggi del libro che stimolano una eco in voi e forse svelare potenzialità nascoste che attendono solo di essere scoperte o riscoperte.

Never give up - Ermanno Bazzocchi e l'aeronautica italiana di Mezzanotte e Neviani

Ermanno Bazzocchi (1914 – 2005) era tradatese, è stato uno dei maggiori progettisti aeronautici italiani, padre di aerei notissimi come l’addestratore Aermacchi MB.339 delle Frecce Tricolori. Fin dalla sigla “MB” dei progetti, la carriera di Bazzocchi si intrecciò strettamente con quella dell’Aermacchi alla quale approdò nel 1941. La sua storia è anche quella di una media azienda che dalla provincia italiana seppe affermarsi in tutto il mondo.
Scriverne la biografia è l’occasione per rievocare uno dei periodo più felici dell’aeronautica italiana e per ricordare un leader capace di governare senza imporre e di convincere con la competenza e la visione trategica. Lo stesso titolo del volume “Never give up” ne ricorda i tratti fondamentali del carattere: la tenacia e la capacità di approfondimento.

Vivere per volare di Chuck Yeager

‘Il segreto del mio successo è che in qualche modo sono riuscito sempre a vivere tanto dap oter volare ancora un giorno’. Così il generale Chuck Yeage, uno dei più famosi piloti di aerei, se non addirittura il migliore, riassume le ragione dela sua eccezionale carriera nell’Air Force americana. Dotato di una vista d’aquila, aviatore istintivo, fornisce subito le prove di un talento fuori dal comune: durante la seconda guerra mondiale combatte sui cacciabombardieri P-39 Aircobra e Mustang P-51; viene abbattuto, riesce a fuggire con l’aiuto del maquis dalla Francia alla Spagna; torna a volare e – caso unico – abbatte un caccia a reazione Messerschmitt Me-262. Ma la sua fama è legata agli esperimenti che inaugurano l’era supersonica: Yeager infatti fu il primo ad infrangere la barriera del suono sull’X-1 nel 1947. Divenuto il più ricercato tra i collaudatori, sfreccia per i cieli del mondo: dalle basi aeree nei deserti della California passa all’Europa, dove comanda un gruppo di caccia tattici Sabre, poi all’Asia, durante la guerra del Vietnam e il conflitto indo-pachistano. Il compito di comandante della scuola spaziale per l’addestramento degli astronauti non è che il coronamento di una straordinaria avventura umana in cui gli innumerevoli pericoli scampati – basti ricordare il salvataggio col paracatude in fiamme da uno Starfighter F-104 entrato in vite -, le missioni di soccorso e quelle di spionaggio – sui sovietici Mig 15, sulle base aeronautiche russe – , esaltano la solidarietà tra piloti e danno origine ad amicizie insolite come quelle con Pancho Barnes, proprietaria di un bar nel deserto, o con la miliardaria Jackie Cochran, aviatrice scatenata. Vivace come un romanzo, ricca di azione e di umorismo, questa autobiografia di un autentico Top Gun non tralascia i dettagli tecnici, le informazioni specialistiche, le sorprendenti rivelazioni per gli addetti ai lavori. Link per l’acquisto . Disponibile anche su Amazon con il titolo “Una vita in cielo. Autobiografia del primo aviatore che ha superato il muro del suono”

Volare alto. Appunti sulla felicità di un pilota delle Frecce Tricolori di Jan Slangen

Per Jan Slangen – già pilota e Comandante delle Frecce Tricolori – il volo rappresenta una metafora della vita. Per spiccare il volo, come per raggiungere i traguardi di ogni giorno, non bastano passione ed equilibrio, servono anche un paio di ali, reali o immaginarie, con cui realizzare i propri sogni. Questo libro è la storia di un bambino curioso e attento che arriva a guidare la squadra di piloti più ammirata al mondo. Sfrecciando tra le nuvole, Slangen impara a vivere con i piedi saldamente a terra: dalla nascita della sua vocazione, quasi per caso, al lungo addestramento, fino a disegnare evoluzioni mozzafiato con i colori della bandiera italiana. Un viaggio tra emozioni e paure raccolte qui per la prima volta, un racconto sulla realizzazione dei propri desideri, sulla forza della fantasia e sul rigore che richiede, sulla ricerca di una felicità che spesso è molto più vicina di quanto pensiamo. “Queste pagine sono una dichiarazione d’amore. Se scrivo, è per provare a spiegare perché il volo fa innamorare così tanto. E, soprattutto, perché è così bello quando siamo ricambiati. Ma anche perché librarsi in aria riempie come nessun’altra cosa; perché, da lassù, tutto sembra più chiaro – fuori e dentro di noi; perché anche le cose e le persone più lontane, all’improvviso, ci appaiono più vicine; e perché ogni cosa sembra trovare un senso, più autentico, più alto, più profondo.”.

Brogliaccio di volo di Maurizio Staid

Una carrellata di racconti che ripercorrono momenti significativi della vita dell’autore come pilota militare dell’amato “Spillone” F-104.

Le nuvole sotto. Autobiografia di un pilota collaudatore di Vittorio Sanseverino

100 anni fa nasceva Vittorio Sanseverino, noto per essere stato pilota collaudatore del Reparto Sperimentale di Volo dell’Aeronautica Militare e pilota collaudatore presso la Fiat Aviazione ai tempi dell’ing. Giuseppe Gabrielli. Nel suo libro autobiografico, “Le nuvole sotto. Autobiografia di un pilota collaudatore”, ristampato in occasione del Centenario della nascita, Sanseverino ci ha descritto i test di velivoli quali il G 80, G 82, F-104, F-86 K, G 222, G 91.

Topgun: La vera storia di una leggenda di Dan Pedersen

Mentre gli aerei americani in Vietnam cadevano impietosamente e senza tregua, la Marina degli Stati Uniti chiamò un giovane ufficiale, Dan Pedersen, e gli chiese di fare il miracolo. Con un budget ridotto e scarsi mezzi, Pedersen chiamò a raccolta otto dei migliori piloti che aveva a disposizione per addestrare una nuova generazione a domare i Phantom F-4 e imparare di nuovo a combattere. Ora il fondatore della Fighter Weapons School, l’uomo che fu messo alla sua guida dall’inizio, ne racconta la storia. Pedersen e il suo team degli “Original Eight” hanno costruito e custodito il segreto di quel successo per sei decenni, trasmettendolo ai più grandi piloti americani.

Molte aquile ho visto in volo. Vite straordinarie di piloti di Filippo Nassetti

“Vi sarà capitato di chiedervi: chi c’è dietro quella porta? La porta è quella della cabina di pilotaggio e voi siete seduti nell’aero, sospesi in cielo, affidati alle mani di chi sta ai comandi. Non lo vedete, forse lo avete scorto mentre passava i controlli dedicati, insieme con il resto dell’equipaggio, divisa stirata, cappello, valigetta di pelle. Ne avete sentito la voce, rassicurante, al decollo, poi più niente. Vi siete affidati a lui come al chirurgo che compie su di voi una complessa operazione, impossibile da spiegare e da comprendere. Ogni giorno migliaia di aerei volano e migliaia di uomini li manovrano. Tra loro ci sono potenziali eroi, pignoli e creativi, innamorati e cinici, capitani prudenti e temerari. La cronaca ne parla quando succede qualcosa di eccezionale: un atterraggio di fortuna (magari sulle acque di un fiume), un salvataggio spericolato o, al contrario, un errore umano, troppo umano, e uno schianto. Ma le loro storie precedono quell’attimo fatale. Questa raccolta socchiude la porta della cabina e vi lascia intravedere gli uomini che stanno dentro. Dopodiché, volare non sarà più la stessa cosa. La motivazione principale che spinge Filippo Nassetti a questo “volo” è il ricordo di suo fratello Alberto, pilota tragicamente deceduto in giovane età, il cui nome vi potrebbe esser capitato di leggere sulla carlinga di un aereo. La sua figura e la sua vicenda fanno da filo conduttore alla collana di storie che unisce altri piloti e svela i loro lati non oscuri, ma meno conoscibili. La passione irresistibile di Alberto è la miccia che ne innesca di altrettanto totalizzanti. La scelta è precoce, il rischio evidente, la soddisfazione irrinunciabile. Per volare Alberto rinuncia a un destino più facile, per continuare a farlo lo volgerà in dramma. Cosa motiva un pilota? Filippo Nassetti cerca la risposta meno scontata, atterrando i suoi personaggi. Proprio raccontandoci altro di loro ci fa capire perché ‘staccano l’ombra da terra’.”

Benvenuti a bordo. Storie di volo di un comandante Alitalia di Adalberto Pellegrino

Comandare un aeroplano è un lavoro intenso e impegnativo, ma anche entusiasmante. Le mille variabili del volo si incrociano con le interrelazioni tra equipaggio, passeggeri, tecnici, controllori; prima e dopo il decollo c’è un intero universo che fa in modo che ogni aereo possa arrivare felicemente a destinazione. Ma non sempre tutto fila liscio: talvolta si verificano contrattempi, raramente possono accadere incidenti e spesso capitano anche fatti curiosi e divertenti. Il comandante Adalberto Pellegrino narra tutto ciò che può accadere a bordo di un aeroplano, spaziando sia nel tempo – a partire dalle avventurose traversate oceaniche compiute sui velivoli con motori a elica – sia nello spazio – dai fatti accaduti nei principali aeroporti italiani agli scali più remoti e meno conosciuti. A 25 anni dalla sua prima edizione cartacea, i ventinove capitoli di questa versione ampliata e rinnovata di “Benvenuti a bordo” offrono una rara ed estesa testimonianza della vita di un pilota di linea. Completa l’opera un’esauriente appendice che descrive mezzo secolo di storia dell’aviazione commerciale italiana: dal 1943 al 1993. Una fonte di aneddoti, testimonianze ed esperienze dirette, raccontate non con il linguaggio degli addetti ai lavori, ma con le parole di chi ha vissuto in prima persona avventure avvincenti che faranno sentire i lettori davvero “benvenuti a bordo” di questo libro.

Storia di un pilota - dal funerale di Alitalia alla fuga dal Qatar di Ivan Anzellotti

Ivan Anzellotti, giovane pilota di linea ma con tanti anni di esperienza di volo sulle spalle, ripropone in una veste rivisitata e corretta il suo primo libro, nel quale con fare spigliato e ironico racconta i suoi anni in Alitalia sino alla crisi del 2008 e il suo successivo trasferimento in una compagnia aerea in Qatar.Una lettura avvincente che apre gli occhi a chi crede che questo lavoro sia solo una sfilata di grandi alberghi e una vita piena di privilegi, ma che svela come invece esiga compromessi talvolta insostenibili e battaglie per vedere riconosciuta la propria professionalità.Così, tra proteste a Fiumicino e avventure tra le dune del deserto, corsi di formazione con colleghi libici e sauditi e incontri che fanno battere il cuore, Ivan ci fa conoscere una realtà molto più impegnativa e complessa di ciò che appare.Un racconto autentico e spesso sarcastico, nel quale però non manca mai la passione dell’autore per il suo lavoro e il suo profondo rispetto per chi ancora si impegna per non rinunciare alla sicurezza e per dare al fattore umano in aviazione la giusta importanza.

 

AVIAZIONE CIVILE

Allacciate le cinture. I segreti del volo raccontati da un pilota di Pietro Pallini

Bisogna spaventarsi se le ali di un aereo sussultano? Quali sono gli aeroporti più pericolosi? Perché un piccolo batuffolo bianco può diventare un nemico? Quali sono i dieci secondi di terrore che un pilota vive durante ogni volo? Quando dormono i piloti? Ma un aereo vola con il pieno? Pietro Pallini, pilota Alitalia di voli intercontinentali, racconta con competenza, chiarezza e sottile umorismo tutti i segreti sugli aerei e sul loro misterioso mondo. Pagina dopo pagina sfilano sotto i nostri occhi curiosità originali, informazioni precise ed esaustive, aneddoti stravaganti, raccontati con enorme passione, pensati per chi ama volare e vuole sapere come può rimanere in aria un aereo, ma anche per chi ne ha paura, perché qui troverà tutte le risposte ai suoi dubbi e ai suoi timori.

I segreti del volo: Tutto quello che chi viaggia in aereo vorrebbe sapere di Rizzardo Trebbi

In cinque capitoli e oltre 230 illustrazioni, questo libro offre tutte le risposte alle domande che ognuno di noi si pone quando è a bordo di un aereo o lo osserva in volo da terra: un racconto ricco di aneddoti e di fatti storici che lo rendono comprensibile anche a chi non possiede conoscenze tecniche specifiche.
L’autore, pilota di grande esperienza e con oltre 41.000 ore di volo, descrive, in una forma adatta a tutti, come funziona davvero un aereo: da come lavorano i suoi motori, a che cosa servano i numerosi “orologi” che vediamo nella cabina, a quanto sia sicuro il suo impiego e con quali mezzi i piloti si orientino per trovare sempre – anche di notte e tra le nubi – “la strada nel cielo”.
Un libro per scoprire come gli aerei sono mantenuti in efficienza, come sono guidati dagli uomini radar e come si svolgono le comunicazioni con lo stuolo di persone che lavorano dietro le quinte, per far volare simultaneamente in sicurezza migliaia di aerei in tutto il mondo.

The Pilot s Guide di Valerio Francati

Il libro è interamente in lingua inglese, semplice e riassuntivo, con più di 90 illustrazioni grafiche. All’interno vengono descritte tutte le principali materie del corso teorico per piloti, utili anche per il conseguimento del brevetto di volo (Airline Transport Pilot Licence – ATPL), ci sono tutte le velocità caratteristiche, consigli per colloqui di lavoro (con CV e Lettera di presentazione), calcoli mentali per piloti, quiz e varie domande teoriche.
Le principali materie d’esame sono spiegate in 12 capitoli, e sono presenti ben 100 test tecnici per poter ripassare approfonditamente.Questo libro può essere un ottimo ausilio e un ottima guida per tutti i piloti.

15 Commenti

  1. Buongiorno a tutti,
    Vorrei segnalarvi il racconto autobiografico “A thousand shall fall” di Murray Peden. È il dettagliato racconto dell’arruolamento, dell’addestramento e di un intero ciclo di missioni di bombardamento dell’ufficiale pilota canadese M. Peden. Di questo libro si possono apprezzare sia l’accuratezza nella descrizione degli eventi, sia lo stile leggero ed ironico con cui vengono descritte molte situazioni vissute dall’autore. Trai i diari dei piloti della seconda guerra mondiale, lo considero tra i migliori che abbia mai letto, come: La grande giostra (P. Clostermann), Samurai (S. Sakai), Il pilota di ferro (H. U. Rudel). Purtroppo credo che non sia mai stato tradotto in italiano.
    Felici atterraggi!

  2. Buon giorno, vorrei segnalare la raccolta BUON VOLO MAGGIORE, di Flavio Babini, Itaca Editore. Scritto da un pilota, ex Comandante del 101°Gruppo su G-91Y e uscito in libreria intorno a Natale 2015.
    Non è mai facile scrivere della vita in aeronautica, si rischia di cadere sul tecnico e perdersi tutto il pubblico generalista, Flavio Babini sembra aver trovato un ottimo cocktail: mischia famigerate leggende aeronautiche con la realtà storica, personaggi inventati con veri piloti, un’attenta descrizione della natura del centro Italia con la minuziosa descrizione del volo sullo Yankee. Così anche chi non ha vestito in azzurro può immaginarsi a bordo di un cacciabombardierericognitore, capire cos’è una TACEVAL e riconoscere luoghi e leggende lontani nella memoria. La presenza del G-91Y (ma anche T) è il quid pluris di questo libro, nel primo dello stesso autore il lettore più esperto in aeronautica si trovava in qualche modo “spaesato” dalla finzione dell’F-16, qui invece tutto fila liscio, appare più vivo e realistico. Sopratutto i voli sono descritti con una minuzia di dettagli rara nell’editoria italiana. E’ un libro che non può mancare nella biblioteca di chi ama la nostra Aeronautica e desidera leggere qualcosa di interessante e divertente. Se poi avete vissuto in Romagna non potete proprio perderlo…

  3. Ti segnalo per la biblioteca un paio di bei titoli:

    I Could Never Be So Lucky Again autobiografia di Jimmy Doolittle (mai tradotta). UNa specie di storia della aviaziione USA dagli anni 30 alla guerra fredda.

    Going Solo di Roald Dahl. Libro autobiografico di Dahl che prima di diventare scrittore pilotò caccia per la RAF nella seconda guerra mondiale. Qui racconta le sue vicende da pilota, in nord africa in grecia e medio oriente. Da questi eventi ha anche tratto ispirazione per il suo libro di racconti “Over to you” sempre di ispirazione aeronautica. Il primo tradotto in Italiano anni fa l’altro mai a quanto mi risulta.

  4. Manca Fover Flying, l’autobiografia di Bob Hoover. Da leggere. Non credo che sia mai stato tradotto in italiano.

    1. Grazie per la segnalazione! Aggiunto “Forever Flying di Bob Hoover” alla lista. Confermo che non è mai stato tradotto in italiano.

  5. Segnalo il libro “Volo Solo. Lo straordinario racconto di un aviatore italiano durante la seconda guerra mondiale” edito da Città del Sole Edizioni (2014)

  6. Segnalo il libro “Volo Solo. Lo straordinario racconto di un aviatore italiano durante la seconda guerra mondiale” edito da Città del Sole Edizioni (2014)

  7. Ciao,

    volevo segnalarti il libro “Il Volo dell’Incursore” di Stephen Coonts da cui è ispirato l’omonimo film (che hai già elencato nell’apposita sezione).

    Fu un libro che mi piacque molto e non puoi immaginare la felicità quando scoprii che ne avevano tratto un film.

    1. Ciao Riccardo,
      grazie per la segnalazione.

      Il volo dell’incursore: Durante la guerra del Vietnam, Jake Grafton guida una squadriglia di speciali bombardieri, detti “Intruder” (Incursori). I piloti sono legati da una grande solidarietà e da una sorta di euforia per un’esistenza vissuta pericolosamente, ma in Jake la giovanile passione ha ormai lasciato il posto a un senso di impotenza davanti allo spreco quotidiano di tante vite. E, quando un suo compagno cade durante un’azione, decide, per dare un senso a quelle morti, di effettuare un blitz su Hanoi, contravvenendo agli ordini…

      Ho fatto una breve ricerca ho visto che si tratta di un romanzo che fa parte di una serie di libri scritti da Coonts che hanno come protagonista sempre Jake Grafton. Gli altri libri della serie sono (in ordine di lettura):

      FLIGHT OF THE INTRUDER
      THE INTRUDERS
      FINAL FLIGHT
      THE MINOTAUR
      UNDER SIEGE
      THE RED HORSEMAN
      CUBA
      HONG KONG
      AMERICA
      LIBERTY

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