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40° Anniversario del Museo Storico dell’Aeronautica Militare

Giovedì 12 ottobre, presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, si è svolta una Cerimonia in occasione di tre importanti eventi:

  • 40° Anniversario della costituzione del Museo Storico
  • Donazione al Museo dei cimeli delle Medaglie d’Oro al Valor Militare Generale Roberto Lordi e Generale Sabato Martelli Castaldi, caduti alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944
  • Consegna al Museo Storico del Reggiane Re.2002 recentemente restaurato

A questo link è possibile rivedere il filmato integrale dell’evento.


  • 40° Anniversario della costituzione del Museo Storico dell’Aeronautica Militare

Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare sorge sul sito aeronautico più antico d’Italia, l’Idroscalo di Vigna di Valle “Luigi Bourlot” (LIRB), che si affaccia sul Lago di Bracciano.

Qui si insediò nel 1904 il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico, e da qui nel 1908  volò il primo dirigibile militare italiano, l’N.1. Fino al 1945 ospitò il Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l’armamento navale, fu anche sede dell’88° Gruppo Caccia Marittima e nel dopoguerra del Comando del Soccorso Aereo con l’84° Gruppo Idrovolanti.

L’esposizione si snoda nei 4 hangar principali:

  • L’Hangar Troster è il più antico presente in Italia ed è stato ottenuto in conto riparazione danni di guerra dall’Austria alla fine del primo conflitto mondiale. Ospita i velivoli che vanno dagli albori dell’aviazione fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. Tra i motori esposti troviamo il Wright n°4, il più antico motore aeronautico ancora funzionante in Europa (video dell’accensione).
  • L’Hangar Velo collega fisicamente e storicamente il Troster al Badoni. Realizzato in 200 giorni, i lavori furono ultimati poco prima dell’inaugurazione. Ospita i velivoli che hanno operato a cavallo delle due Guerre.
  • L’Hangar Badoni ​​​ha struttura interamente metallica realizzata nel 1930 e fu utilizzato per il ricovero e la manutenzione degli idrovolanti di grandi dimensioni. Ospita i velivoli della Seconda Guerra Mondiale e primo periodo post-bellico
  • L’Hangar Skema, realizzato a partire dal 1986, ospita i velivoli dell’era moderna.

Inaugurato il 24 maggio 1977, in questi 40 anni il Museo ha arricchito anno dopo anno la sua collezione e ad oggi accoglie 79 velivoli, “preziosi testimoni dell’epopea del volo militare in Italia, dalla nascita ai giorni nostri” come ha voluto ricordare il Generale di Divisione Francesco Cannillo, Comandante del Comando Aeronautica Militare Roma da cui dipende il Museo. Durante il suo intervento che ha aperto la Cerimonia di giovedì 12 ottobre ha poi aggiunto: “Qui sono raccolte, concentrate e preservate le memorie dell’Aeronautica Militare, il valore degli uomini che ne hanno scritto le pagine della sua gloriosa storia, trova qui luogo riconoscenza riflessione cultura e rispetto”.

  • Donazione dei cimeli delle M.O.V.M Generale Roberto Lordi e Generale Sabato Martelli Castaldi

Dopo il Generale di Divisione Francesco Cannillo, è intervenuto Generale di Divisione Giorgio Baldacci, Capo del 5° Reparto Comunicazione dello SMA e Responsabile Ufficio Storico dello SMA.

A lui il compito di introdurre e ricordare il percorso di vita del Generale Roberto Lordi e del Generale Sabato Martelli Castaldi:  “Fra i militari che combatterono nelle forze partigiane e cobelligeranti con gli alleati, i caduti furono 45000, di cui 2000 appartenenti all’Aeronautica. Per quanto riguarda quest’ultima, è noto il contributo offerto dall’aviazione del sud, quella con le coccarde tricolori, che ha pagato un alto contributo di sangue e meritando un altrettanto elevato numero di decorazioni al valore. Meno diffusa, invece, l’attività svolta da tanti altri aviatori che con analogo valore combatterono ‘a terra’ nella lotta clandestina compiendo eroiche azioni spesso culminate con l’estremo sacrificio della vita. Fra questi, assieme a tante altre medaglie d’oro, brillano le splendide figure dei generali Lordi e Martelli Castaldi.”

Per chi volesse approfondire la storia dei due Generali, consiglio la lettura:
– di questo documento distribuito nel corso della Cerimonia : “Due Nomi, Un Esempio
– delle due monografie esposte al Museo nei pressi della teca a loro dedicata : Lordi (3 Mb) –  Martelli Castaldi (3 Mb)

Anche Dario Lordi, nipote del Generale Lordi, è intervenuto per ricordare suo nonno attraverso alcuni episodi e ricordi tramandati anche da suo padre. Ha inoltre ringraziato l’Aeronautica Militare per aver riabbracciato e accolto, attraverso i cimeli donati al Museo, i due generali Lordi e Castaldi che furono epurati dalla Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale e che morirono nell’eccidio delle Fosse Ardeatine.

Nel corso del suo intervento anche Patricia Martelli Castaldi, nipote gen Martelli Castaldi, ha ricordato la storia di suo nonno attraverso alcuni aneddoti raccontati nel libro “Sabato Martelli Castaldi. Il generale partigiano”. Ha poi concluso: “Voglio ricordarli per i loro patimenti ma anche per la gioia che avrebbero provato volando oggi su questo lago bellissimo

Come uomo mi inchino davanti le figure di Lordi e Castaldi“. Queste invece le parole che hanno aperto l’intervento del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli, che poi ha aggiunto: “L’Aeronautica ha una storia lunga 94 anni, ben 75 spesi a difesa del nostro Paese, della nostra democrazia, della nostra costituzione. […]. La storia ci insegna ciò che bene e ciò che è male”.  Il Generale Vecciarelli ha poi concluso  “L’Italia porta un grande bagaglio al mondo, la sua storia, la sua cultura e per questo che oggi trascinato dall’esempio dei nostri due eroi sono orgoglioso di dire viva gli italiani e viva l’Italia”

Anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, ha reso omaggio ai due valorosi Generali, ed ha poi affermato: “Oggi il ruolo delle Forze Armate è cambiato: il museo trasmette il ricordo storico e la storia è un mezzo per imparare dal passato per vivere il presente”.

Il Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, nel suo intervento si è rivolta principalmente ai molti studenti presenti per l’occasione. “Trarrete da questa giornata emozioni fondamentali. Intanto l’ emozione, che ho provato anche io,  di essere in questo luogo dove con grandiosità e magnificenza è rappresentata la storia della nostra Aeronautica, la Forza Armata più recente, più moderna, che ha sempre avuto lo sguardo rivolto verso il futuro, verso l’oltre, proprio perchè la modernità e l’innovazione sono stati aspetti fondamentali dell’Aeronautica“. Ha poi continuato: “Ma l’emozione più grande che porterete nei vostri cuore è la storia di questi due eroi. Uomini che hanno saputo scegliere la parte giusta con cui stare. Sono figure che non possiamo dimenticare. Vite come queste vanno raccontate, oggi e non solo oggi. E’ importante che ci sia una teca che aiuti a ricordare la storia di questi eroi“.

A conclusione del suo discorso, il Ministro della Difesa ha voluto rileggere una delle ultime memorie che Castaldi scrisse prima di morire: “Quando il tuo corpo non sarà più, il tuo spirito sarà ancor più vivo nel ricordo di chi resta, fa che possa essere sempre presente“, ed ha poi commentato :”Nella vita ci sono dei momenti in cui siamo chiamati a fare delle scelte, e allora ricordando queste vite vi dico: fare la scelta giusta fa delle persone degli eroi

  • Il Reggiane Re.2002 “Ariete”

Dopo il doveroso omaggio a Castaldi e Lordi e dopo lo scoprimento della teca a loro dedicata, è stato il momento del Reggiane Re.2002 “Ariete”, la cui storia è strettamente connessa alla guerra di liberazione durante la quale perirono anche i due Generali. Questo velivolo fu impiegato soprattutto dall’ “Aeronautica Cobelligerante”, la Regia Aeronautica ricostituitasi nel Regno del Sud dopo la proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943.

Il Re.2002 esposto al Museo è stato restaurato con matricola MM8869, corrispondente al NC (Numero di Costruzione) 126, 26° esemplare della seconda serie, risalente al 30 luglio 1943.
Appena prodotto e prima che potesse essere preso in carico dalla Regia Aeronautica, fu requisito dai tedeschi. Fu impiegato quindi con la Luftwaffe ma la sua storia operativa è sconosciuta, probabilmente fu utilizzato come velivolo civetta per attirare i bombardieri alleati. I suoi resti, la carlinga ed una semiala, furono rinvenuti nel dopoguerra a Reggio Emilia. Dopo una lunga permanenza presso l’Università di Bologna a scopi didattici ed altri trasferimenti finalizzati al restauro, il Re.2002 giunse al Museo Storico di Vigna di Valle nel 2012.

Nell’ambito delle sinergie tra Aeronautica Militare e settore industriale, Leonardo (Finmeccanica) ha supportato il restauro del velivolo che è stato eseguito da Celin Avio Srl – IDS Ingegneria dei Sistemi.

La sua attuale livrea, le sue coccarde tricolori, vogliono ora rendere omaggio ai Reggiane Re.2002 del 5° Stormo, 102° Gruppo 239a Squadriglia, che militarono nell’Aeronautica Cobelligerante sull’aeroporto di Manduria, in provincia di Taranto, nel 1944, combattendo affianco degli alleati per la liberazione dell’Italia” afferma il Generale di Divisione Francesco Cannillo durante la presentazione del Re.2002. In quel Gruppo Volo operarono due piloti insigniti di Medaglia d’Oro al Valor Militare: Cap. Gino Priolo e Magg. Giuseppe Cenni.

Altri dettagli in questo PDF.

Dei circa 250 esemplari costruiti, l’ 8 settembre 1943 il 5º Stormo contava appena 24 Reggiane Re.2002 residui, di cui solo 12 dichiarati operativi . Gli 11 Re.2002 superstiti vennero ritirati dal servizio di prima linea il 2 giugno 1944 ed assegnati alla Scuola Addestramento Caccia di Lecce-Leverano. Quello esposto al Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle è l’unico esemplare al mondo di Re.2002. Nel 2015 era stato individuato il relitto di un Re.2002 nei mari di Corfù.


La giornata del 12 ottobre è stata sicuramente ricca di emozioni come lo stesso Ministro della Difesa aveva sottolineato nel suo discorso. Una giornata intensa durante la quale abbiamo potuto conoscere la storia di uomini e mezzi che hanno fatto la storia del nostro Paese e che grazie al Museo Storico sarà custodita e preservata ancora a lungo.

Testo: Valerio De Cecco
Foto: Valerio De Cecco e Difesa.it

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